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Una borsa di studio in memoria di Charlie Alpha

Il 18 agosto 1990 quattro operatori persero la vita nell'incidente sul monte Ventasso
18 agosto 2011

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Promuovere un’analisi statistico-epidemiologica per aumentare l’efficienza organizzativa del sistema di emergenza territoriale.
Con questo obiettivo l’Azienda Ospedaliero-Universitaria ha istituito una borsa di studio e ricerca per la predisposizione di modelli di predittività sull’attività di soccorso. 15mila euro a un giovane specialista in statistica che dovrà individuare nuovi flussi prevedibili della domanda di soccorso nella mole di dati quotidianamente raccolti dalla Centrale Operativa 118 del Maggiore. Il bando sarà pubblicato nell’autunno prossimo.

“L’obiettivo è ambizioso – spiega Adriano Furlan, direttore della Centrale operativa 118 dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – in una attività come quella del 118 che apparentemente è causale, poco prevedibile. In realtà la Centrale ha raccolto dall’anno 2000 una notevole mole di dati, relativa a circa 300mila interventi, sui quali ha realizzato numerose rilevazioni statistiche”.
“Il salto di qualità che auspichiamo – prosegue Furlan – è rappresentato da un modello matematico che possa fornire una buona sovrapponibilità tra l’attività attesa e quella effettiva, sulla base di variabili definite, come ad esempio una pandemia influenzale con valore di coefficiente correlato al tasso di attacco”.

L’iniziativa è stata presentata oggi dalla direzione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, nel corso di una conferenza stampa dedicata alla memoria degli operatori periti il 18 agosto 1990 sul monte Ventasso: il pilota Claudio Marchini, il medico anestesista Annamaria Giorgio, gli infermieri Corrado Dondi e Angelo Maffei.
21 anni fa infatti, intorno alle 8.25, l’elicottero EHCA Charlie Alpha dell’elisoccorso di Parma precipitava sul Ventasso immerso nella nebbia. Si era alzato in volo per soccorrere un ferito nell’Appennino reggiano.

“Affianchiamo alla dolorosa memoria di quanto accaduto – ha detto Maria Rita Buzzi, direttore amministrativo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – la volontà di rendere sempre più efficace l’attività del sistema di emergenza, continuando a sfidare la prevedibilità. Il soccorso è un sistema complesso, difficilmente prevedibile, ma quotidianamente, grazie alla rete intessuta con le istituzioni e le associazioni di volontariato, riusciamo a rispondere alla richieste che pervengono alla Centrale”.

“Sono più di cento gli operatori coinvolti nell’organizzazione del soccorso – spiega Antonio Pastori, responsabile infermieristico della Centrale operativa 118 del Maggiore – Coordinare la loro attività con sempre maggiore efficacia è un nostro obiettivo, soprattutto di fronte a cambiamenti come il recente incremento dell’utilizzo dell’elisoccorso per eventi di tipo cardiovascolare e neurologico. Le competenze e l’esperienza acquisite ci consentono di intuire motivazioni e strategie, che ci aspettiamo saranno sostenute da modelli matematici, applicabili anche ad altre situazioni”.

Alla conferenza stampa erano presenti i familiari e i colleghi degli operatori scomparsi, il direttore amministrativo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Maria Rita Buzzi, il direttore di presidio dell’Azienda Usl Leonardo Marchesi, il delegato alla Sanità del Comune di Parma Fabrizio Pallini e l’assessore al Bilancio della Provincia di Parma Roberto Zannoni, oltre ai rappresentanti delle associazioni di volontariato del soccorso di Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze), al presidente del Comitato provinciale di Parma della Croce rossa italiana e al presidente della Pubblica assistenza di Parma.

Ultimo aggiornamento contenuti: 19/06/2013