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Master “Imparare la metodologia della ricerca lavorando con gruppi che la praticano”

Il master, unico nel suo genere, è proposto dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma con l'intento di integrare gli elementi teorici della metodologia della ricerca con la pratica clinica
03 marzo 2008

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Inizierà giovedì 6 marzo il master “Imparare la metodologia della ricerca lavorando con gruppi che la praticano” ideato dal servizio Ricerca e innovazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e organizzato in collaborazione con Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia, Comitato etico della Provincia di Modena, aziende Usl di Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Il progetto è stato interamente finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del programma di ricerca Regione-Università 2007-2009, per un importo totale di 96.000 euro.

Scopo principale del master è aumentare le competenze in materia di metodologia della ricerca dei corsisti, favorire la costituzione di nuovi gruppi di ricerca in campo medico e l’inserimento in team già consolidati, promuovere la realizzazione di attività integrate con l’assistenza medica.

Il master nasce dalla volontà di migliorare l’attività di ricerca nelle aziende sanitarie, per aumentare il numero di professionisti che fanno attività di ricerca e allo stesso tempo permettere agli studi clinici di essere sviluppati secondo i principi e il rigore della ricerca sperimentale.

Uno degli aspetti più innovativi del progetto, che rende questo master unico nel panorama nazionale, è la scelta di affidare le lezioni non solo a docenti esperti di metodologia della ricerca, ma anche a clinici di riferimento per le diverse specialità mediche, dall’oncologia alla cardiologia, alla pediatria. Nelle aziende sanitarie infatti la ricerca non è mai una ricerca pura, ma è un processo integrato con la cura dei pazienti.

Nel corso delle lezioni saranno affrontati, dal punto di vista pratico e applicativo, i principali temi della metodologia della ricerca, compresi gli aspetti etici, economici e organizzativi. Si insegnerà per esempio a scrivere un articolo scientifico, a saper individuare le esigenze pratiche di un trial clinico, a interpretare i risultati di uno studio e si visiteranno centri di ricerca pubblici e privati.

A ogni modulo sarà associato un workshop aperto al pubblico e dal taglio divulgativo sulle più importanti novità in campo biomedico: si parlerà di genomica, cellule staminali, biologia molecolare, terapia target (individualizzata), ma anche di conflitti di interesse nella ricerca.

Prestigiosi i nomi dei docenti esperti del master, tra cui figurano Valter Torri (capo del laboratorio di Ricerca clinica oncologica, Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano), Roberto Raschetti (Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità), Antonella Bacchieri (responsabile del dipartimento di Biostatistica della Sigma-Tau), Ciro Gallo (ordinario di Statistica medica, Seconda Università degli Studi di Napoli), Giacomo Rizzolatti (neuroscienziato dell’Università degli studi di Parma), Sandro Spinsanti (direttore Istituto Giano per le medical humanities e il management in sanità, Roma), Maria Grazia Valsecchi (ordinario Statistica medica Università Milano Bicocca) e Douglas Altman (autore del Consort Statement, raccomandazioni metodologiche per la stesura di un articolo per riviste autorevoli).

A dimostrazione del successo e dell’interesse suscitato dal progetto formativo del master, in soli venti giorni sono arrivate circa sessanta domande, per i 35 posti disponibili. Eterogenea la formazione degli ammessi, età media 40 anni: studieranno fianco a fianco 18 medici (di cui tre specializzandi), 10 biologi, 3 infermieri, un’ostetrica, 1 laureato in Odontoiatria e protesi dentaria, un fisioterapista e un laureato in Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione. Oltre la metà dei corsisti lavora presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma; gli altri provengono dall’Università di Parma, dal Policlinico e dall’Azienda Usl di Modena, dall’Ospedale di Cremona, dall’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia e dalla Azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche.

Ultimo aggiornamento contenuti: 26/10/2012