“L’ospedale lo conosco anch’io” al Salone nazionale dell’infanzia

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Il progetto promuove un’mmagine dell’ospedale come luogo sereno, accogliente, di cura, risanamento e guarigione. Contribuisce alla costruzione dell’’dentità del bambino, facendo emergere i sentimenti e le emozioni legati al percorso di malattia, e educando alla comprensione degli eventi della vita.
Con questa motivazione “Biennalina”, primo Salone nazionale dell’infanzia (Firenze 12-15 novembre 2008), ha premiato il progetto “L’ospedale lo conosco anch’io”, condotto nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole paritarie Fism di Parma.
Un’iniziativa educativa finanziata dall’Associazione di Volontariato “Noi per Loro” di Parma, che si è sviluppata grazie a una fattiva collaborazione e condivisione d’intenti tra l’Assessorato alle Politiche per l’Infanzia e per la Scuola del Comune di Parma, la Scuola in Ospedale, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parmacon il sostegno della Fondazione Cariparma-Credit Agricole.
Il progetto è un intervento di sensibilizzazione realizzato presso le Scuole dell’Infanzia della città, per prevenire e ridurre gli eventuali disagi che possono insorgere durante un’esperienza di ricovero ospedaliero. Il ricovero rappresenta infatti per il bambino un cambiamento, talvolta responsabile di un senso di precarietà, insicurezza, smarrimento. Rivolgersi ai bambini e alle famiglie quando sono in una situazione di benessere fisico, psichico e sociale consente loro una riflessione serena attorno a questo argomento.
“Tilly una farfalla speciale” nel suo girovagare va alla ricerca di luoghi sempre nuovi e incontra Celestino, un bambino che vive l’esperienza dell’ospedale. Questo racconto è stato lo sfondo all’interno del quale si è delineata la proposta educativa tesa a creare una situazione coinvolgente in grado di suscitare interesse e motivazione da parte del bambino. È stato un modo per parlare al bambino e alla famiglia di un mondo conosciuto e sconosciuto, un’occasione che ha gettato le basi per scambiarsi idee, dubbi e trovare possibili risposte a tanti interrogativi. Elemento centrale di ogni proposta è stato il gioco in quanto “risorsa privilegiata di apprendimento e relazioni” e mezzo che permette al bambino di conoscere la realtà, trasformandola, manipolandola, intervenendo su di essa.
L’incredibile partecipazione ed entusiasmo da parte dei bambini, la collaborazione delle famiglie, la competenza degli insegnanti nell’affrontare un tema così delicato, hanno permesso a questo progetto di crescere fino a trasformarlo in un’esperienza straordinaria, esemplare anche per altre città.