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La traumatologia della spalla, un evento che impone metodi di intervento rapidi e complessi, un convegno per fare il punto

Al Maggiore di Parma un’occasione di formazione e confronto tra professionisti su fratture e postumi di fratture della spalla e del cingolo scapolare
02 febbraio 2016

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Fratture e postumi di fratture della spalla e del cingolo scapolare, quando e come trattarle con le più attuali tecniche chirurgiche. Queste le principali domande a cui darà risposta il convegno “Aggiornamenti in traumatologia della spalla”, in programma per il 5 febbraio 2016 presso la sala congressi dell’Azienda ospedaliero universitaria di Parma, a partire dalle ore 14.30. In particolare, la giornata servirà anche ai professionisti come occasione di confronto interattivo e multidisciplinare delle conoscenze, sulla base della discussione di casi clinici concreti. La sintesi con placca o viti, le protesi di ultimissima generazione e il delicato momento del trattamento riabilitativo post-operatorio saranno altri argomenti di approfondimento specifico. Il programma 

Il convegno regionale realizzato nell’ambito della società italiana di chirurgia di spalla e gomito -SICSeG – che coinvolge i professionisti dell’area vasta Emilia nord, è organizzato da Michele Arcangelo Verdano della Clinica ortopedica dell’Ospedale di Parma e Maurizio Fontana dell’Ospedale per gli infermi dell’ Azienda ospedaliera della Romagna. Il trauma alla spalla è sempre più frequente: sport, lavoro e incidenti stradali sono le cause principali. Per affrontare la decisione sul da farsi è necessario innanzi tutto capire a cosa ci si trova di fronte: la tendenza è sempre quella di lavorare sulla ricostruzione. “Ricostruire una frattura significa lavorare con accuratezza su articolazione ossea e tendinea – spiega Michele Verdano, medico traumatologo della Clinica ortopedica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma – per arrivare a recuperare anche i movimenti fini”. Le protesi invece rappresentano la risorsa dedicata alle sole fratture più complesse, tanto da non potere essere più ricostruite. L’obiettivo in tutti i casi è recuperare il movimento, anche quello fine, e garantire l’assenza di dolore.
I soggetti colpiti da traumi alla spalla sono per lo più giovani, che, dopo il trauma presentano quadri dolorosi e di deficit funzionale tali da non consentire una normale capacità di movimento. Anche per questo, l’evento scientifico focalizzerà l’attenzione sul trattamento chirurgico della patologia che, se svolto da mani esperte e con le giuste indicazioni, garantisce livelli di risultato eccellenti. Spesso gli interventi sono l’esito della realizzazione di specifici percorsi di sviluppo della chirurgia mini-invasiva della spalla che sono stati approfonditi presso la Clinica Ortopedica, e che se, praticati con tecniche artroscopiche mini-invasive, permettono anche di contenere tempi di recupero funzionale post-intervento.

Ultimo aggiornamento contenuti: 04/02/2016

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Intervento di spalla