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Il 6% dei donatori di sangue ha un elevato rischio cardiovascolare

I risultati finali del "Progetto Gabriele Vicini" utili per la prevenzione
19 gennaio 2009

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Il 5,8% dei donatori di sangue presenta un rischio cardiovascolare elevato, mentre per il 12,5% il rischio è moderato e per la stragrande maggioranza (81,7%) il tasso di rischio è basso. In totale i donatori analizzati sono stati 6.172.

Questi i risultati finali del “progetto Gabriele Vicini” condotto dalla struttura complessa Immunoematologia e trasfusionale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, grazie ad una borsa di studio, di durata biennale, affidata al dottor Paolo Dell’Anna, donata da parte di familiari e amici dello scomparso dirigente d’azienda.

Un esito significativo perché svolto su persone sane, come risultano essere i donatori di sangue. Da rimarcare come la fascia d’età 56-60 anni risulti essere quella a maggior rischio, dato che rappresenta da sola il 2% dei donatori con cardiorisk elevato (vedi tabella scaricabile in pdf).

Il progetto, rivolto ai donatori a partire da 35 anni di età, prevedeva di fornire la valutazione del rischio cardiovascolare tramite questionari utilizzando la formula di Framingham percalcolare il Cardiorisk cioè la percentuale di rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare nell’arco di 10 anni. Tale calcolo è eseguito sulla base di fattori di rischio modificabili e immodificabili: sesso, età, colesterolo totale, HDL colesterolo, fumo, pressione arteriosa e assunzione di farmaci anti-ipertensivi e ipocolesterolemizzanti.

I dati sono stati raccolti dal gennaio 2007 al dicembre 2008 tramite questionari e analisi chimico-cliniche su 6.172 donatori, su base volontaria. Il progetto è stato possibile anche grazie all’opera di sensibilizzazione esercitata da Adas, Avis comunale e provinciale. Altrettanto importante sarà continuare nell’opera di prevenzione primaria del rischio cardiovascolare fornendo suggerimenti per ricondurre peso, colesterolo, trigliceridi e glicemia entro valori desiderabili, nonché controlli della pressione arteriosa e della funzionalità cardiaca, tramite elettrocardiogramma, quando necessario.

Ultimo aggiornamento contenuti: 26/10/2012