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Endometriosi. Al Maggiore un ambulatorio dedicato

La presentazione del percorso multidisciplinare della struttura di Ostetricia e Ginecologia in occasione della prima Giornata mondiale per l’endometriosi
13 marzo 2014

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Endo: time to end the silence”, tempo di rompere il silenzio. È questo lo slogan scelto per la prima Giornata mondiale per l’endometriosi, che si celebra oggi, giovedì 13 marzo. In 53 capitali del mondo si tiene la Million woman march for endometriosis, una campagna di sensibilizzazione a livello globale, insieme a diverse iniziative organizzate a livello locale, per sensibilizzare l’opinione pubblica e gli operatori sanitari nei confronti di questa patologia che colpisce milioni di donne nel mondo.

In questa occasione la struttura di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma presenta l’Ambulatorio Endometriosi, attivo da gennaio 2014, che offre il servizio di diagnosi, terapia e follow-up. Le visite sono riservate alle pazienti in età fertile che abbiano un sospetto o una diagnosi accertata di endometriosi.

L’endometriosi è una malattia cronica e complessa, originata dalla presenza del tessuto che riveste la parete interna dell’utero, cioè l’endometrio, in altri organi quali ovaie, tube, peritoneo, vagina, vie urinarie e intestino.

Clinicamente il sintomo più importante nell’endometriosi è il dolore pelvico, inizialmente presente sotto forma di mestruazione dolorosa (dismenorrea), che assume nel tempo il carattere del dolore pelvico cronico.

“Nell’Ambulatorio dedicato all’Endometriosi – spiega il direttore del reparto Tiziana Frusca, insieme ai medici che gestiscono l’ambulatorio – viene effettuata la diagnosi e sono fornite informazioni relative alla patologia. Con un approccio personalizzato viene inoltre valutato il trattamento medico o chirurgico endoscopico più adeguato, secondo i protocolli e le linee guida internazionali”.

Nel percorso di cura dell’endometriosi è compreso l’Ambulatorio per la Terapia del dolore pelvico cronico.

“La terapia del dolore viene prescritta dal medico anestesista rianimatore – spiega Guido Fanelli, direttore della 2° Anestesia e Rianimazione del Maggiore – con l’obiettivo di ridurlo al di sotto della soglia di interferenza con le normali attività quotidiane. L’intervento del terapista del dolore è particolarmente consigliato quando le terapie ormonali e chirurgiche non riescono a controllare il dolore cronico”.

Inoltre le pazienti in follow-up clinico-strumentale post-trattamento hanno diritto, in caso di infertilità correlata all’endometriosi, ad una corsia preferenziale loro riservata per l’accesso al Centro Infertilità Riproduttiva (CIR) dell’ospedale.

“Un corretto approccio alla diagnosi e alla terapia dell’endometriosi – conclude la prof. Frusca – oggi non può prescindere dalla multidisciplinarietà, garantita dalla collaborazione e interazione di una equipe dedicata, formata da ginecologo, radiologo, chirurgo, urologo, anestesista e psicologo, al fine di assicurare una corretta diagnosi ed una scelta terapeutica personalizzata”.

Ultimo aggiornamento contenuti: 21/03/2014