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Il progetto Don’t shake the baby (Non scuotere il bimbo) si propone di informare le neo mamme sui corretti comportamenti da tenere di fronte al pianto prolungato del neonato, per prevenire la “sindrome del bambino scosso” che causa gravi danni cerebrali e perfino la morte. L’obiettivo principale dell’iniziativa è sensibilizzare le persone che si prendono cura dei bambini al fine di aiutarle a non sentirsi colpevoli se, di fronte al pianto insistente del neonato, avvertono un senso di stanchezza o inadeguatezza. È vero, infatti, che nei primi mesi di vita i bambini possono piangere molto. Si tratta di una fase tipica, che viene successivamente superata.
Sul sito www.colibriparma.it è disponibile una pagina informativa nella quale è possibile individuare suggerimenti per affrontare paure, ansie, perplessità, o porre domande su come comportarsi. Le informazioni, raccolte in un opuscolo in forma di domanda e risposta, sono distribuite in tutti i reparti del dipartimento Materno-infantile dell’Ospedale di Parma e nei reparti di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia degli ospedali di Fidenza e Borgotaro, e possono essere scaricate da questa pagina e dal sito dell’Asl di Parma.
Per maggiori informazioni puoi sempre rivolgerti al tuo consultorio oppure al tuo medico di fiducia.
Cosa sapere
Alcuni bambini nei primi mesi di vita possono piangere molto.
Come molti piccoli nel mondo animale piangono per richiedere attenzione, protezione e nutrimento. Il pianto può essere, pertanto, considerato come un comportamento innato e parte integrante del normale sviluppo del bambino.
I neonati iniziano a piangere a 2-3 settimane di vita con intensità crescente fino a 4-6 settimane. La causa del pianto sono spesso le cosiddette “coliche” che avvengono di frequente nelle ore serali. In seguito il pianto si riduce gradualmente fino al 4°-5° mese di vita del bambino, periodo in cui riusciamo meglio a comprenderne il significato.
Il pianto prolungato è da considerarsi normale?
Il bambino può continuare a piangere per ore, anche con smorfie di dolore, senza che ci sia un reale problema di salute. Vi è grande variabilità tra i neonati e il fatto che il vostro bambino pianga più di altri non significa che abbia o avrà in futuro problemi di salute. Anche se tutto ciò può creare grande preoccupazione e ansietà, ricordatevi che, dopo i primi mesi, smetterà.
Cosa fare
Come si può rimanere tranquilli di fronte a un pianto così insistente ed essere sicuri che non ci sia un serio problema di salute?
Richiedete un controllo del pediatra e, una volta avute rassicurazioni sul suo stato di salute, ricordate che il pianto prolungato fa parte del normale sviluppo del vostro bambino e dopo i primi mesi cesserà. Non attribuite nessuna colpa o responsabilità a voi stessi.
Come ci si deve comportare se il pianto del bambino persiste?
Prendetelo in braccio, ninnatelo cantando dolcemente una canzone, fategli un bel bagnetto caldo oppure programmate un’uscita in macchina o con la carrozzina. Vedrete che si calmerà.
E se continua?
Non drammatizzate, sapete che è una fase tipica dei primi mesi di vita e che passerà.
Se vi sentite troppo stanchi, potete mettere il vostro bambino nella culla supino e prendervi una pausa. Telefonare ad un amico, ascoltare una canzone, leggere un giornale sono attività che possono distrarvi e farvi avvicinare poco dopo al vostro bambino più calmi e sereni.
Cosa non fare
Ricordate: MAI SCUOTERE IL BAMBINO nel tentativo di farlo smettere.
I muscoli del collo sono ancora troppo deboli e i bruschi movimenti del capo in avanti e indietro causano lesioni irrimediabili al suo sistema nervoso.
Scuotere il bambino può provocare convulsioni, disabilità motorie e intellettive, gravi danni alla vista e anche la morte!
È necessario, pertanto, che tutti coloro che si prendono cura del vostro bambino siano informati della pericolosità.