Airc finanzia due progetti di ricerca dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma
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L’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) ha deliberato il finanziamento di due progetti di ricerca triennali che si attueranno presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
Lo studio Ottimizzazione degli inibitori di EGFR nel trattamento del carcinoma al polmone non a piccole cellule è già operativo grazie al finanziamento di 120mila euro per questo primo anno. Il progetto è coordinato dal direttore della struttura complessa di Oncologia medica Andrea Ardizzoni e svolto in collaborazione con Piergiorgio Petronini del Dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università di Parma.
Il secondo progetto triennale attivato, Alterazione del microambiente osteomidollare nei pazienti con mieloma multiplo ed effetti dei nuovi farmaci, ha ottenuto un finanziamento per il primo anno di 43mila euro. Lo studio è coordinato dal ricercatore Nicola Giuliani della struttura di Ematologia e Ctmo (Centro trapianti midollo osseo), diretta da Vittorio Rizzoli.
Questi progetti hanno superato, lo scorso anno, il processo di selezione messo in atto da Airc, un sistema che si avvale del giudizio di 300 revisori stranieri scelti tra i massimi esperti della ricerca oncologica mondiale. La selezione viene poi presentata al Comitato tecnico-scientifico di Airc (24 scienziati provenienti dalle maggiori istituzioni italiane) per la definizione della graduatoria finale. Si tratta di un processo che garantisce rigore, meritocrazia e trasparenza. Nel 2009 sono stati selezionati come meritevoli di finanziamento 502 progetti sulle 934 richieste pervenute. I progetti selezionati fanno parte di quell’area denominata da Airc “Investigator Grant”, che costituisce il vero asse portante della ricerca oncologica italiana.
Ricordiamo che Airc – nata a Milano nel 1965 per volontà di alcuni ricercatori dell’Istituto dei Tumori di Milano, tra i quali Umberto Veronesi – rappresenta oggi il principale polo privato di finanziamento alla ricerca oncologica in Italia, in grado di coprire più del 40% della specifica spesa globale. Nel 2009, grazie alla generosità di soci, volontari, aziende sostenitrici e con il supporto dei mezzi di comunicazione, Airc e Firc (la Fondazione costituita per acquisire legati, eredità e donazioni) hanno devoluto a sostegno della ricerca oltre 68milioni di euro. Determinante, nella sensibilizzazione dei donatori, è il ruolo dei 17 comitati regionali di Airc, tra cui spicca il Comitato Emilia-Romagna, che vede in prima linea la sua presidente Benedetta Possati e i consiglieri della delegazione di Parma e provincia Benedetta Borrini e Diofebo Meli Lupi di Soragna.
I progetti di ricerca
Ottimizzazione degli inibitori di EGFR nel trattamento del carcinoma al polmone non a piccole cellule
Finanziamento: 120.000 euro per il primo anno.
Responsabile scientifico: Andrea Ardizzoni, direttore struttura complessa di Oncologia medica.
Le neoplasie polmonari rappresentano la principale causa di morte per neoplasia al mondo. L’80-85% di queste sono di tipo non a piccole cellule e vengono nella maggior parte dei casi diagnosticate in stadio avanzato. Per questa patologia il trattamento prevede, attualmente, sia farmaci chemioterapici che nuovi farmaci biologici, tra cui gli inibitori di EGFR (recettore del fattore di crescita epidermico). Questi inibitori, che rappresentano una nuova realtà terapeutica, sono tuttavia attivi in una piccola percentuale di pazienti e sono destinati a divenire inefficaci dopo un certo periodo di trattamento per l’instaurarsi di meccanismi di resistenza.
Specifico oggetto di questo progetto di ricerca, frutto della collaborazione tra Azienda Ospedaliera e Università di Parma, è approfondire le conoscenze a livello pre-clinico e clinico circa gli inibitori di EGFR al fine di ottimizzarne l’impiego nella pratica oncologica quotidiana.
La parte clinica del progetto, condotta da Marcello Tiseo insieme con i biologi della struttura complessa di Oncologia medica, prevede lo studio di fattori biologici su sangue e campioni cito-istologici, al fine di identificare i pazienti che possono meglio beneficiare degli inibitori di EGFR, nonché di metodiche di valutazione precoce della loro efficacia, quali per esempio la PET. Verrà, inoltre, condotto uno studio a livello nazionale di combinazione di chemioterapia e un anticorpo anti-EGFR, in pazienti affetti da tumori polmonari non a piccole cellule in stadio avanzato. L’efficacia verrà valutata in base a specifiche caratteristiche biologiche dei pazienti e della loro malattia.
La parte pre-clinica, condotta presso il laboratorio di Patologia Molecolare ed Immunologia coordinato da Pier Giorgio Petronini del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Parma, consiste nello studio di linee cellulari resistenti agli inibitori di EGFR al fine di comprendere i meccanismi alla base di tale resistenza, di valutare nuovi combinazioni terapeutiche, nonché di sintetizzare, in collaborazione con Marco Mor del Dipartimento Farmaceutico dell’Università di Parma, nuovi farmaci inibitori irreversibili EGFR.
Alterazione del microambiente osteomidollare nei pazienti con mieloma multiplo ed effetti dei nuovi farmaci
Finanziamento: 43.000 euro per il primo anno.
Responsabile scientifico: Nicola Giuliani, struttura complessa di Ematologia e Centro trapianti midollo osseo.
Il progetto di ricerca verte sullo studio delle alterazioni molecolari e delle funzioni nelle cellule del microambiente midollare che circondano le cellule tumorali dimieloma. In particolare focalizza l’attenzione sulle cellule staminali mesenchimali, con la valutazione dell’effetto dei nuovi farmaci recentemente introdotti nella terapia del mieloma multiplo, come talidomide, lenalidomide e bortezomib, oltre a loro gli analoghi attualmente in via di sviluppo.
La possibilità di studiare le cellule tumorali e quelle circostanti rappresenta un approccio innovativo che permetterà di comprendere meglio i meccanismi di insorgenza della malattia, alla base della resistenza alle terapie, e l’azione dei nuovi farmaci. La realizzazione di questi obiettivi permetterà da un lato di individuare possibili nuovi “indicatori molecolari” con significato prognostico, dall’altro di ottimizzare e personalizzare gli approcci terapeutici nei pazienti affetti da mieloma multiplo.
Lo studio prevede l’utilizzo di metodiche molecolari avanzate, già a disposizione della struttura di Ematologia e CTMO, come i “microarray”, in grado di valutare l’intero profilo di espressione genico delle cellule analizzate.
Il mieloma multiplo è una malattia tumorale del midollo osseo la cui incidenza risulta in aumento negli ultimi anni, in parte a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. È una malattia caratterizzata da una particolare resistenza alle terapie convenzionali. Recentemente, grazie all’introduzione di nuovi farmaci da utilizzare in combinazione con il trapianto di cellule staminali, si è assistito ad un netto miglioramento della risposta terapeutica.