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L’Unità Operativa di Diagnostica Ematochimica e la Struttura Semplice Dipartimentale di Biochimica ad Elevata Automazione sono impegnate in differenti progetti di ricerca di laboratorio, focalizzati alla definizione del ruolo dei biomarcatori sierologici, molecola utilizzata come indicatore di una specifica patologia.
Attualmente è in corso il progetto denominato FRAILOMIC, che coinvolge oltre 12.500 pazienti arruolati in tutta Europa, il cui scopo è identificare, sviluppare e applicare in ambito clinico e assistenziale nuovi strumenti diagnostici per la valutazione del decadimento funzionale nell’anziano (“frailty”). Questi strumenti innovativi si baseranno sulla costruzione di modelli che possano predire il decadimento, integrati a differenti biomarcatori di laboratorio ed informazioni cliniche. Sono stati presi in considerazione i campioni di pazienti selezionati da differenti coorti di studi europei sulla “frailty” ed eseguite le analisi di laboratorio per identificare in particolare i biomarcatori flogistici, dell’autoimmunità, ormonali, legati alla predizione del rischio cardiovascolare.
Un altro importante progetto di ricerca attualmente in corso è quello finanziato dalla regione Emilia-Romagna, che vede l’Ospedale di Parma quale capofila, sull’identificazione dei biomarcatori immunologici nei pazienti affetti da cirrosi biliare primitiva ad alto rischio di sviluppare gravi patologie degenerative. Lo studio è volto a contribuire alla definizione dei modelli di appropriatezza diagnostica e prescrittiva nell’ambito delle malattie autoimmuni, in particolare delle epatopatie.
E’in corso uno studio finanziato da ESSA (Exercise and Sport Science Australia) coordinato dall’Università della Tasmania, sulla valutazione del rischio di trombo embolico in atleti sottoposti a trasferte aeree di lunga durata, attraverso l’analisi dei biomarcatori nel sangue nel periodo precedente alle competizioni.