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Il trattamento endovascolare degli aneurismi dell’aorta toracica nasce come tecnica alternativa al trattamento chirurgico tradizionale di sostituzione dell’aorta in toracotomia sinistra.
L’intervento chirurgico tradizionale infatti è un intervento invasivo, impegnativo e rischioso, che consiste nella sostituzione della porzione di aorta toracica malata con un segmento protesico che viene manualmente suturato alle porzioni di aorta sana. Questo tipo di procedura richiede una estesa incisione toracotomica, l’esclusione del polmone sinistro dalla ventilazione e l’esclusione dal flusso ematico fisiologico del tratto di aorta malato, e quindi del midollo spinale dorsale da essa irrorato, per tutto il tempo necessario alla sostituzione dell’aorta aneurismatica con un segmento protesico. Questo rende ragione dei considerevoli rischi di complicanze anche gravi, come la paraplegia, che comporta questo tipo di intervento.
Nel 1994 il gruppo dell’Università di Stanford, in California, ha riportato la sua prima esperienza con l’utilizzo delle endoprotesi per il trattamento degli aneurismi dell’aorta toracica.
Questa tecnica chirurgica si è successivamente affermata in tutto il mondo e viene oggi regolarmente utilizzata in alcuni centri di alta specializzazione per il trattamento di tutte le patologie dell’aorta toracica, sia come tecnica alternativa nei pazienti ad alto rischio chirurgico, sia come tecnica di prima scelta.
Le endoprotesi sono protesi cilindriche costituite da un’anima metallica di nitinolo (una lega di nichel e titanio) e rivestite da tessuti sintetici come Dacron o Gore-tex, e sono disponibili in varie lunghezze e diametri prestabiliti.
La procedura endovascolare viene condotta da una equipe integrata di cardiochirurghi e medici radiologi in una sala operatoria convenzionale di cardiochirurgia e in anestesia generale; essa consiste nell’introdurre l’endoprotesi ripiegata su se stessa e montata su di un sistema tubolare di rilascio, nell’arteria femorale del paziente (o in altre sedi del suo albero circolatorio arterioso) attraverso una incisione inguinale di circa 10 cm; la protesi viene successivamente fatta avanzare nel sistema circolatorio sotto guida radioscopica ed ecografica, sino a raggiungere la posizione desiderata, dove viene aperta in pochi secondi raggiungendo le sue dimensioni prestabilite e andando a escludere dal flusso sanguigno il tratto di aorta malata.
La protesi viene scelta in base alla lunghezza di aorta da coprire e al diametro dell’aorta nativa immediatamente adiacente al tratto malato. Infatti viene utilizzata una protesi con diametro leggermente superiore a quello dell’aorta misurato nel punto in cui l’endoprotesi va ad ancorarsi, in maniera da ottenere un posizionamento stabile.
Queste misurazioni vengono effettuate sulla base di sofisticati test diagnostici pre-operatori come la TC multislice. Una volta eseguita l’intervento di posizionamento di endoprotesi, nell’anno successivo e per gli anni a venire il paziente dovrà sottoporsi a periodici controlli con angioTC per monitorare il posizionamento e il funzionamento dell’endoprotesi stessa.
Presso la Cardiochirurgia dell’Ospedale di Parma dal 1998 a oggi sono state eseguite più di 250 procedure endovascolari dell’aorta toracica, sia in regime di emergenza che di elezione, in una vasta gamma di patologie come gli aneurismi, le dissezioni e le rotture post-traumatiche dell’aorta.
In particolare la nostra struttura si distingue per alcune peculiarità in ambito endovascolare: l’esperienza chirurgica accumulata negli anni con il trattamento chirurgico convenzionale delle patologie vascolari maggiori, infatti, ci ha permesso di sviluppare e mettere a punto interventi combinati che prevedono tecniche chirurgiche tradizionali associate a procedure endovascolari, rendendo idonei a trattamento endoprotesico anche pazienti che, in assenza di questo supporto chirurgico, non lo sarebbero. Si effettuano infatti interventi di:
- by-pass carotido-succlavi
- debranching dell’arco aortico
- aneurismectomie dell’aorta addominale
- accessi iliaci e addominali
- accessi transapicali in minitoracotomia sinistra
associati a posizionamento di endoprotesi toraciche in un’unica seduta.
Si è accumulata un’esperienza considerevole a livello internazionale, grazie anche alla cooperazione con il Trauma center dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, nel trattamento endoprotesico immediato dei pazienti politraumatizzati con rottura acuta dell’istmo aortico.
Grazie all’esperienza realizzata col trattamento transcatetere della valvola aortica, si è messa a punto una tecnica di trattamento endovascolare dell’aorta toracica tramite accesso transapicale in minitoracotomia sinistra. Si eseguono interventi di sostituzione dell’intera aorta toracica discendente con una tecnica di Elephant Trunk Modificata che associa simultaneamente le migliori tecniche chirurgiche di sostituzione della radice aortica, dell’aorta ascendente e dell’arco aortico con le più sofisticate tecniche di trattamento endovascolare anterogrado dell’aorta discendente in un’unica seduta.
In pazienti selezionati si eseguono eccezionalmente anche casi compassionevoli di trattamento endovascolare dell’aorta ascendente qualora sia controindicato l’intervento tradizonale.
Come specificato nel documento dell’”assesorato alla politiche della salute” della Regione Emilia Romagna denominato “Rete per l’Emergenza-Urgenza Cardiologica e Chirurgica Cardio-Vascolare, siamo centro di riferimento HUB regionale per l’Area Vasta Emila Nord per le Sindromi Aortiche Acute di Tipo B”.
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