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Cure palliative e chemio, un’unione che migliora la qualità della vita

Oltre 200 professionisti a confronto sui trattamenti e le strategie per una presa in carico globale del paziente
22 febbraio 2017

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Sottoporsi alle cure palliative già durante la chemioterapia: un orizzonte di cura per i malati oncologici che apre a una prospettiva di miglioramento della qualità della vita e, in alcuni casi, anche di allungamento della vita stessa. Cambia completamente l’approccio alle cure palliative, fino a oggi destinate solo al momento del fine vita e al controllo del dolore, e introdotte da ora, in fase precoce, per trattare meglio i sintomi e lo stress della malattia.

“L’integrazione dell’oncologia con le cure palliative nel paziente oncologico in fase avanzata” è il titolo del convegno che si è tenuto a Parma venerdì 24 febbraio nella sala Congressi dell’Ospedale. Il responsabile scientifico è Vittorio Franciosi, oncologo dell’Unità operativa Oncologia medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e responsabile del Programma interaziendale Oncologia. L’appuntamento ha costituito un’occasione di confronto tra gli oncologi, radioterapisti, palliativisti, medici di medicina generale e altre figure professionali coinvolte nelle cure palliative precoci e simultanee alla chemioterapia. Un approccio di équipe multidisciplinare coordinato dal medico oncologo, affiancato dal team per le cure palliative (medico, infermiere, psicologo) e da altri specialisti per capire quando è utile iniziare e fino a che punto è vantaggioso continuare la chemioterapia. La Rete locale delle Cure palliative, prevista dalla normativa nazionale (Legge 38 del 2010) troverà attuazione a livello provinciale con quattro “nodi” a livello di: ospedale, ambulatorio, domicilio e hospice, dove le cure palliative – sia precoci e simultanee alla chemioterapia, che negli stadi finali della malattia – verranno erogate per i pazienti e le loro famiglie.

Un disegno che affida un ruolo centrale al coordinamento provinciale delle cure palliative dell’Ausl affidato a Francesco Ghisoni: “Lo sforzo straordinario che ci aspetta è non lasciare sole le famiglie, fornendo loro riferimenti stabili nel percorso di cura, inteso come presa in carico globale della persona e della famiglia”.  

Nel corso del convegno, sono stati presentati i risultati dello studio clinico multicentrico, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e coordinato da Vittorio Franciosi, sul ruolo delle Cure palliative precoci e simultanee nel paziente oncologico in fase avanzata: “La ricerca – illustrata dal suo coordinatore Vittorio Franciosi, dell’Oncologia medica del Maggiore – ha evidenziato l’importanza della famiglia, in particolare del compagno di vita, nel rendere efficaci le cure palliative precoci nel complesso percorso della  malattia”.

Presieduto da Vittorio Franciosi e Francesco Ghisoni, rispettivamente della Oncologia medica del Maggiore e direttore delle Cure palliative dell’Ausl, il convegno è organizzato dalle Aziende sanitarie di Parma, con il patrocinio di: Università di Parma, Ordine Provinciale dei Medici, Gruppo Oncologico Italiano di Ricerca Clinica (GOIRC), Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e Società Italiana di Cure Palliative (SICP). Il programma.

Ultimo aggiornamento contenuti: 28/02/2017

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