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Una Risonanza magnetica 3 Tesla in prima europea per Ospedale e Università

L'acquisto, per 3 milioni di euro, finanziato dalla Fondazione Cariparma. La nuova apparecchiatura servirà per diagnosi cliniche e ricerche universitarie
27 ottobre 2008

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L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma sarà il primo ospedale in Europa a dotarsi di una Risonanza magnetica 3.0 tesla di nuovissima generazione, con prestazioni incomparabilmente migliori in termini di rapidità e accuratezza dell’esame diagnostico.

La nuova Risonanza magnetica ad alta intensità di campo (3 tesla) è la “Signa MR750” messa a punto quest’anno da GE- General Electric Company e che ancora deve entrare in produzione. Il macchinario, pesante 10 tonnellate, sarà installato nei locali di Neuroradiologia dell’Ospedale Maggiore e entrerà in funzione nell’estate 2009 e, oltre che per gli usi clinici, sarà utilizzato anche da docenti e ricercatori dell’Università di Parma per programmi di ricerca applicata.

Un ruolo fondamentale lo ha svolto la Fondazione Cariparma che ha integralmente finanziato, per un valore di tre milioni di euro, l’acquisizione della Risonanza Magnetica 3.0 Tesla, garantendo un sostegno di altissimo livello a serviziodell’intera rete dei servizi sanitari di Parma e provincia.

La nuova Rm di offre un aumento della capacità di risoluzione spaziale dell’immagine (60%) nello stesso tempo di esecuzione dell’esame. Inoltre permette tempi più ridotti: ad esempio per un esame del fegato occorreranno 15 minuti anziché gli attuali 30 minuti. L’introduzione di una tecnologia di radiofrequenza diminuirà anche l’impatto acustico dell’esame, che comporta notoriamente un disagio notevole nel paziente.

Il principale beneficio legato all’impiego della Rm 3T consiste in un significativo miglioramento del contenuto informativo delle immagini che passa dalla semplice rappresentazione morfologica ad un’analisi delle funzioni, normali o alterate, che può essere spinta fino al livello molecolare, indagando il substrato biochimico delle condizioni patologiche.

Per questo motivo si parla anche di “Risonanza funzionale” (fMRI). L’alta intensità di campo del 3 Tesla può aumentare la risoluzione spaziale ed il contrasto funzionale del tessuto neuronale. Un aumento dell’intensità di campo da 1.5 tesla (l’attuale Rm presente in ospedale) a 3 tesla corrisponde ad un campo magnetico doppio e ad un aumento di quattro volte della definizione delle immagini.

L’utilizzo è pensato specificamente per lo studio di regioni di piccolo volume (ipofisi, ippocampo, nuclei propri del tronco, nervi cranici) e della corteccia cerebrale.

Benefici particolari sono previsti per la diagnosi di epilessia, neoplasie e sclerosi multipla. Possono essere perfezionate anche applicazioni per l’imaging avanzato del cuore, di tipo funzionale.

Al di là dell’applicazione clinica questa nuova Rmn consentirà di esplorare nuovi ambiti di studio realizzando un ponte tra assistenza avanzata e ricerca innovativa.

Tra le conquiste che l’fMRI ha consentito nella ricerca neuroscientifica è particolarmente significativo il contributo alla chiarificazione dell’anatomia funzionale dei sistemi sensoriali e motori. Immagine funzionale significa che stimolando i sensi si possono mappare le variazioni dell’attività cerebrale. La ricerca si fa nel campo delle caratterizzazione delle funzioni della memoria per cercare di rendere più visibile il funzionamento del cervello umano che si può definire ancora come un “pianeta sconosciuto”.

Inoltre l’elevata complessità della tecnologia utilizzata favorisce iniziative di ricerca applicata con il diretto coinvolgimento di ricercatori di settori non medici quali la fisica, l’ingegneria e la biochimica.

Ultimo aggiornamento contenuti: 19/06/2013