Una strumentazione per i pazienti della Pediatria e oncoematologia in ricordo di Beatrice Maurone

Contenuto dell'articolo
Una malattia rara ha rubato il futuro a Beatrice Maurone ma la sua famiglia non si dimentica di chi ha fatto di tutto per curarla e assisterla. Così anche quest’anno ha voluto testimoniare questa vicinanza donando una strumentazione alla Pediatria e Oncoematologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, reparto che Beatrice stessa ha contribuito a rendere più accogliente suggerendo di creare quello che oggi è diventato il salottino per adolescenti con computer e playstation.
Con l’associazione “Beatrice Maurone onlus”, fondata a Reggia Emilia da Stefano, Carmen e Riccardo, papà, mamma e fratello di Beatrice, si spendono da oltre tre anni per raccogliere fondi da destinare agli ospedali pediatrici e alla ricerca sulle malattie rare, come quella che ha colpito Beatrice a soli 11 anni.
“Mia figlia ha vissuto nove mesi all’Ospedale dei bambini di Parma e abbiamo ricevuto tanto affetto e tante attenzioni. Ora siamo noi che cerchiamo di essere presenti in questo reparto trasformando in gesti concreti il sostegno che riceviamo da tanti amici”, ha detto Stefano Maurone consegnando alla direttrice della Pediatria e Oncoematologia Patrizia Bertolini e alla coordinatrice infermieristica Maria Luisa Zou un saturimetro per monitorare i parametri vitali dei pazienti in cura da loro. “Lo strumento, dotato di caratteristiche tecniche di precisione e alta affidabilità, misura e controlla il livello di ossigeno nel sangue e la frequenza cardiaca senza essere invasivo”, spiega il direttore Patrizia Bertolini, ringraziando la famiglia per la costante attenzione e vicinanza al reparto e per la capacità di spendersi per aiutare altre famiglie. “Attraverso le nostre donazioni diamo voce e concretezza ai suggerimenti dei ragazzi ricoverati che, con la loro difficile esperienza, rilevano alcune necessità: in questo modo cerchiamo di dare appoggio a loro e alle loro famiglie”, spiegano mamma Carmen e papà Stefano.
La coordinatrice infermieristica Maria Luisa Zou raccoglie lo strumento come “testimone” e lo passa a medici e infermieri del reparto trasferendo loro tutta la cura e il sostegno che il gesto rappresenta.