SLA: riconoscimento nazionale a un progetto integrato Ausl,Ospedale e Aisla
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“Per l’innovazione, l’originalità, l’esportabilità in altri contesti e per i risultati raggiunti in termini di benefici alla persona”: sono queste le motivazioni della menzione speciale assegnata ieri a Roma dalla giuria del premio nazionale Gerbera d’oro 2011 alla presenza del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, al progetto per le cure palliative domiciliari sviluppato da Azienda Usl, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla).
Durante la cerimonia di consegna dei riconoscimenti nella sede della Fondazione Ghirotti a Roma, promotrice del premio insieme alla Conferenza delle Regioni e Province Autonome, è stata presentata anche la Giornata nazionale del sollievo, in programma domenica 29 maggio con centinaia di iniziative in tutta Italia, compresa la provincia di Parma dove l’evento principale sarà il convegno “La leggerezza del sollievo” il 28 maggio dalle ore 9 al Teatro Aurora di Langhirano organizzato da Ausl, Asp Sud-Est e Comune.
Il progetto premiato è dedicato alle cure palliative domiciliari ai malati di Sla e prevede che un medico palliativista, messo a disposizione per quest’anno dall’Aisla, integri le équipe multidisciplinari di specialisti che attualmente hanno in cura e assistono i malati affetti da questa patologia. Questa figura interagisce nella cura al malato con il medico di medicina generale o lo specialista, l’infermiere, l’assistente sociale, lo psicologo e con altre figure professionali eventualmente coinvolte, sia in strutture di ricovero che a domicilio dei pazienti. Il progetto è stato presentato ufficialmente nel gennaio scorso, in occasione della firma di un protocollo d’intesa tra le direzioni generali delle due aziende sanitarie pubbliche di Parma e la presidenza nazionale di Aisla.
La Sla (sclerosi laterale amiotrofica) è una malattia degenerativa del sistema nervoso, la quale, indipendentemente dal quadro clinico, presenta un’evoluzione progressiva. Tale evoluzione, della durata di mesi o anni, porta al decesso del malato per insufficienza respiratoria, cui possono associarsi anche altre complicanze.
Attualmente a Parma e provincia sono circa 40 i malati di Sla, diagnosticati dai servizi di Neurologia dell’Ospedale Maggiore e dell’Ospedale di Vaio.