News dall'ospedale

Pubblicato articolo su “The Journal Of Craniofacial Surgery” del prof. Edoardo Raposio

L’articolo tratta una nuova terapia chirurgica dell’emicrania. Il mal di testa è riconosciuto dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nella 'top ten' delle patologie disabilitanti
09 giugno 2015

Contenuto dell'articolo

L’emicrania affligge circa il 12% della popolazione, con una massima incidenza verso la quarta decade di vita, e colpisce più frequentemente il sesso femminile. Spesso di carattere ereditario, nei soggetti predisposti gli attacchi (che durano da alcune ore a diversi giorni) possono essere scatenati da vari fattori (quali il fumo, la stanchezza, lo stress, l’alcool e alcuni cibi), essere preceduti da alcuni sintomi (visivi o sensitivi), e consistono in un dolore pulsante (di solito localizzato in un lato solo della testa) accompagnato da nausea, stanchezza ed ipersensibilità alla luce. Come si evince, tale patologia risulta essere prostrante, invalidante, e causa, fra l’altro, di numerose assenze lavorative.

Sull’ultimo numero della rivista scientifica internazionale “The Journal of Craniofacial Surgery” è stato pubblicato un articolo del prof. Edoardo Raposio della Sezione di Chirurgia Plastica del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università degli Studi di Parma, descrivente i risultati ottenuti da una nuova terapia endoscopica mini-invasiva dell’emicrania, rivolta ai pazienti non responsivi alle varie terapie farmacologiche o nei quali sono presenti effetti collaterali così significativi da rendere non praticabili tali terapie.

La tecnica chirurgica in oggetto, perfezionata da due anni a questa parte presso la struttura di Chirurgia della cute ed Annessi, mininvasiva, rigenerativa e plastica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, consiste nella sezione di piccoli muscoli situati nella regione frontale (muscoli depressore e corrugatore del sopracciglio, m. procero) o occipitale (m. occipitale) tramite una sola incisione di pochi centimetri effettuata nel cuoio capelluto (e quindi nascosta dai capelli, quando presenti) e l’utilizzo di un particolare endoscopio, al fine di liberare dei nervi, la stimolazione dei quali va ad innescare gli attacchi di emicrania. L’intervento, effettuato in anestesia locale ed in regime di one-day surgery (una notte di ricovero), dura circa due ore, e le percentuali di successo (totale scomparsa dei sintomi o diminuzione importante della frequenza/durata/gravità degli attacchi) sono stati pari al 90% dei pazienti trattati.

Ultimo aggiornamento contenuti: 09/06/2015