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Primo prelievo di cuore a cuore fermo a Parma

Eseguito all’Ospedale Maggiore dalle equipe delle strutture di 1°Anestesia e Rianimazione e di Cardiochirurgia
14 dicembre 2023

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Prelevare un cuore quando non batte più. È successo all’Ospedale Maggiore di Parma su un uomo di 58 anni con morte cardiologica da 25 minuti.

La donazione a cuore fermo è una tecnica eseguita da diversi anni all’Ospedale di Parma quando non è possibile prelevare gli organi a seguito di morte encefalica, questa volta però è stato prelevato per la prima volta anche il cuore, messo poi subito a disposizione del Centro Regionale trapianti.

“L’utilizzo della tecnica a cuore fermo che prevede la preservazione degli organi nonostante l’arresto cardiaco – spiega l’anestesista Emanuele Sani responsabile del Coordinamento per la donazione di organi e tessuti – permetteva il prelievo nella gran parte dei casi solo di reni, fegato e a volte polmoni. In questo caso però è stata possibile anche la donazione del cuore.  La metodica applicata è stata quella comune delle donazioni a cuore fermo con l’impiego dell’Ecmo, una particolare apparecchiatura che consente la circolazione sanguigna extracorporea e quindi l’ossigenazione degli organi. La particolarità nell’ultima donazione – prosegue Sani – è stata quella di riperfondere oltre che gli organi addominali anche quelli toracici in modo tale da determinare una ripresa dell’attività cardiaca. Questo ha permesso, dopo attente valutazioni strumentali e chirurgiche, di fermare la circolazione artificiale ricostituendo di fatto una circolazione naturale basata sull’attività cardiaca spontanea”.

“Questa donazione – precisa Sandra Rossi – direttore sanitario e direttore della 1°anestesia e Rianimazione – avvenuta per la prima volta presso il nostro Ospedale ha necessitato di un vastissimo sforzo organizzativo; desidero ringraziare l’equipe della 1°Anesteia e Rianimazione, quella della Cardiochirurgia diretta da Francesco Nicolini, perfusionisti e personale del comparto operatorio. Dopo la prima donazione a cuore fermo avvenuta qui al Maggiore nel 2016, raggiungiamo ora un ulteriore traguardo. Il trapianto d’organo rappresenta infatti, per alcune patologie, l’unica efficace opzione terapeutica. Nonostante l’implementazione di protocolli nazionali e sovranazionali che hanno portato a un incremento del numero dei donatori in Italia, si registra tuttavia una disparità tra numero di donatori e numero di riceventi. La donazione di organi a cuore fermo (DCD) rappresenta una risorsa crescente, sempre più importante, permettendo, come in questo caso di dare nuove speranze di vita”.

Ultimo aggiornamento contenuti: 14/12/2023