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Prevenzione: Parma all’avanguardia con lo screening uditivo neonatale universale

E’ stato attivato nel territorio provinciale un programma per l’identificazione e il trattamento precoce dei deficit uditivi. L’attività di screening, su oltre 8mila neonati in due anni, ha identificato 21 pazienti affetti da deficit uditivo
15 maggio 2012

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Diritto alla parola: è questo il messaggio del programma di screening uditivo neonatale universale, avviato presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e all’ospedale di Vaio dell’Azienda Usl nel 2010, e successivamente esteso nel giugno 2011 all’ospedale di Borgotaro. Dal 1 gennaio 2012 la Regione Emilia-Romagna ha reso obbligatorio lo screening e l’attivazione dei successivi step necessari all’identificazione e al trattamento precoce dei deficit uditivi infantili in tutti i centri nascita regionali.

Il progetto “screening uditivo neonatale universale” ha lo scopo di diagnosticare e trattare i deficit uditivi congeniti entro i primi 6-12 mesi di vita. Infatti, quanto più è precoce la riabilitazione tanto inferiore è la differenza tra un bimbo normoudente e un bimbo affetto da deficit uditivo in termini di performance comunicative, linguistiche, relazionali e cognitive.

Lo screening uditivo neonatale universale prevede la somministrazione di un test audiologico specifico e oggettivo (otoemissioni acustiche) a tutti i neonati. Il risultato del test di screening non è diagnostico, ma segnala solo l’eventuale necessità di una valutazione più accurata delle capacità uditive di un bambino.

L’esame è semplice, non invasivo, di esecuzione rapida e non comporta alcun dolore. La possibilità di attuare questo tipo di indagine permette di individuare fin dai primi mesi di vita quei bambini che presentano difficoltà uditive in grado di interferire con lo sviluppo del linguaggio.

La letteratura medica ha messo in luce che una diagnosi precoce, soprattutto se compiuta entro i primi 6 mesi di vita, è in grado di influenzare favorevolmente lo sviluppo del linguaggio.

All’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma il programma di screening uditivo è stato attivato dal 1 gennaio 2010. In questi 2 anni al Maggiore sono stati sottoposti al test audiologico 5908 bambini e sono stati identificati 19 pazienti da deficit uditivo. Nei punti nascita del territorio (ospedale di Vaio, ospedale di Borgotaro e clinica Città di Parma) tra i 2324 neonati che hanno eseguito il programma di screening sono invece stati identificati 2 bambini con deficit uditivo. Complessivamente quindi dei 8232 bambini sottoposti a test audiologico 21 sono stati presi in cura dall’ambulatorio dedicato alla sordità infantile dell’ospedale Maggiore.

Per 4 di questi pazienti, essendo il deficit uditivo bilaterale e di grado profondo, è stato avviato il programma di selezione per un impianto cocleare (un dispositivo elettronico che viene impiantato chirurgicamente nell’orecchio e che ha rivoluzionato il trattamento della sordità profonda); 12 bambini con deficit uditivo bilaterale di entità medio-grave sono stati protesizzati e avviati al programma di riabilitazione mentre i restanti 5 pazienti, affetti da ipoacusia monolaterale, vengono monitorati presso l’ambulatorio della sordità infantile.

Il programma di screening

Il percorso è sviluppato in 2 fasi; la prima fase prevede in tutti i punti nascita della provincia di Parma l’effettuazione delle otoemissioni acustiche nei primi 2 giorni di vita del bambino; i bambini in cui si riscontrano problemi vengono indirizzati alla seconda fase dello screening che prevede nuovamente l’effettuazione delle otoemissioni a distanza di 3-4 settimane dal primo esame. In questa seconda fase, i bambini per i quali si conferma la presenza di un problema uditivo vengono avviati ad una valutazione di secondo livello che prevede l’effettuazione dei potenziali evocati uditivi troncoencefalici. Nel caso in cui questi ultimi evidenzino un deficit uditivo, il bambino viene indirizzato verso un ambulatorio specifico dedicato alla sordità infantile, attivo a partire dal gennaio 2011. Una volta confermata la presenza di un’ipoacusia il bambino viene preso in carico dall’unità operativa di Otorinolaringoiatria e Otoneurochirurgia del Maggiore per l’effettuazione di tutti gli esami necessari all’identificazione della causa del deficit e per l’inizio del programma riabilitativo. Quest’ultimo programma, grazie alla collaborazione e all’integrazione del percorso diagnostico-terapeutico tra Azienda Ospedaliero-Universitaria e Azienda USL, prevede, tra le altre cose, la presa in carico del paziente anche da parte dei servizi territoriali di Neuropsichiatria Infantile della AUSL di Parma.

Le due Aziende sanitarie di Parma, inoltre, hanno formalizzato la composizione del Team interaziendale delle disabilità uditive (TADU), che comprende tutti i professionisti ospedalieri e territoriali coinvolti nell’assistenza ai bambini con queste disabilità. La composizione del Team è stata individuata in modo da assicurare la presenza di tutti i professionisti, per garantire la presa in carico complessiva dei bambini e delle loro famiglie, grazie ai servizi territoriali, e la continuità dell’assistenza.

Ultimo aggiornamento contenuti: 02/11/2012