Pneumologie, le novità sul fronte covid

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È stato trasferito al piano rialzato del Covid Hospital Barbieri il reparto di degenza della Clinica Pneumologica diretta da Alfredo Antonio Chetta che con 24 posti letto ospita i pazienti Covid che necessitano di un approccio ventilatorio non invasivo. Un trasferimento che permette una gestione dei pazienti unica e integrata tra i diversi specialisti che operano al Barbieri. “Esistono diversi gradi di insufficienza respiratoria ai quali corrisponde un trattamento adeguato – spiega Alfredo Antonio Chetta – noi seguiamo i pazienti di maggior gravità rispetto a quelli che possono essere gestiti con la semplice ossigenoterapia ed utilizziamo quelli che vengono chiamati caschi, ormai conosciuti anche dall’opinione pubblica. I caschi erogano un’aria arricchita di ossigeno e con una pressione positiva che favorisce il reclutamento degli alveoli polmonari ed un loro miglior funzionamento. Di concerto con l’equipe della 2° Anestesia e Rianimazione presente da inizio pandemia al Covid Hospital Barbieri valutiamo le condizioni dei pazienti più critici per eventuale trasferimenti in sub intensiva o in terapia intensiva, a seconda delle esigenze di cura”.
Sempre sul fronte pneumologie è pienamente operativo nella sua nuova collocazione e in spazi completamente ristrutturati, al 2° piano dell’Ala sud, il reparto di Terapia Semintensiva Respiratoria dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia ed Endoscopia Toracica diretta da Maria Majori.
“Il reparto, affidato a Massimo Riccardi – spiega Maria Majori – è a gestione Pneumologica 24 ore su 24 e può ospitare fino a 12 pazienti affetti da Covid-19 con insufficienza respiratoria grave in ventilazione meccanica non invasiva o invasiva attraverso tracheostomia. Il trasferimento ha consentito di aumentare il numero di posti letto dedicati alla terapia ventilatoria invasiva e non invasiva a favore sia di pazienti del Covid hospital Barbieri che necessitino di una maggiore intensità di cura, step up, che di pazienti sempre covid positivi provenienti dalla Terapia Intensiva in fase di riabilitazione respiratoria, step down delle cure”.