Medicina nucleare affidata a Livia Ruffini

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Livia Ruffini, 45 anni, proveniente dall’Azienda Ospedaliera di Cagliari, è la nuova direttrice della struttura complessa Medicina nucleare dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
Gli obiettivi della struttura sono sostanzialmente due: la riqualificazione dell’attività clinica mediante l’introduzione di tecnologie innovative e la creazione di un sito di produzione locale di radiofarmaci.
La riqualificazione delle attività è di fatto partita con l’inserimento della tecnologia Pet-Tac nel percorso diagnostico-terapeutico del paziente oncologico. In attesa che venga introdotta all’Ospedale Maggiore tra due anni, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma ha stipulato un contratto con il poliambulatorio Dalla Rosa Prati, che si è dotato dell’attrezzatura, e dal 16 settembre scorso gli esami Pet-Tac vengono effettuati dagli specialisti ospedalieri della Medicina nucleare nel poliambulatorio.
Nell’ambito dell’attività diagnostica convenzionale non Pet è in corso la ridefinizione dei protocolli di imaging recettoriale (nella malattia di Parkinson e nei tumori neuroendocrini), la revisione del percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti affetti da patologia tiroidea e dei pazienti cardiopatici. In quest’ultimo caso è prevista l’introduzione di procedure finora non applicate, come la valutazione delle terminazioni nervose simpatiche del cuore nello scompenso cardiaco.
Nell’ambito dell’attività diagnostica è stata presentata alla Regione Emilia-Romagna una richiesta di finanziamento per un progetto di ricerca, nel protocollo Regione-Università, sull’utilizzo clinico della Pet nei pazienti ad alto rischio evolutivo in ambito cardiovascolare, neurologico ed oncologico. Entro l’anno vi sarà la decisione relativa al finanziamento e, di conseguenza, se sarà positiva, l’avvio del progetto. Esso vede capofila la Medicina nucleare dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e la partecipazione di altre strutture ospedaliere (Clinica e terapia medica, Oncologia, Neurologia, Radiologia, Ricerca e innovazione) e di Ausl Parma, Ausl Piacenza, Azienda Ospedaliera e Ausl di Reggio Emilia, Istituto scientifico romagnolo per la cura dei tumori di Meldola.
Un’altra novità, in via di definizione, riguarda i pazienti oncologici. Prossimamente sarà attivato il trattamento dei linfomi con anticorpi monoclonali radiomarcati, procedura innovativa che permetterà ai pazienti di Parma di non recarsi più fuori provincia per questo tipo di terapia.
Per quanto riguarda l’attività di ricerca è prevista l’installazione del ciclotrone (un accelleratore di particelle) in grado di produrre radiofarmaci Pet e, più in generale, traccianti radioattivi allo scopo di marcare molecole biologiche seguendone il comportamento nell’organismo umano; l’introduzione di questa tecnologia favorirà anche l’attività di ricerca dell’Università di Parma e di tutte le forze che hanno l’obiettivo della ricerca.