La memoria del Cattani continua a mettere radici

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Ventuno piante da frutto all’ingresso di via Volturno dell’Ospedale Maggiore di Parma in ricordo delle 21 vittime del crollo dell’ala del padiglione Cattani. Le piantò nel 2014, a 35 anni dalla tragedia che ferì un’intera città, l’associazione Sodales che volle così rendere omaggio ai pazienti, ai loro famigliari, agli operatori che in quel crollo persero la vita. E ventuno devono rimanere. Sodales rinnova infatti l’impegno a mantenere vivo il ricordo di quella tragica esplosione mettendo a dimora nuovi alberi in sostituzione di quelli che hanno subito la siccità estiva, nel giardino d’ingresso che si affaccia su via Volturno affinché ciascuno di quegli arbusti affondi le radici nel terreno della memoria e continui a dare nuovi frutti.
“Gli alberi per il valore simbolico che rappresentano: affondano le radici nel passato mentre i rami sono braccia protese verso il futuro”, ha dichiarato Fabrizio Savani dell’associazione Sodales e consigliere comunale, mentre armato di guanti e vanga rimuoveva le zolle di terra insieme al presidente Antonio Iamiglio e alcuni famigliari delle vittime. “Vogliamo – spiegano i presenti – che la città non dimentichi la tragedia più imponente che ha vissuto dopo la Seconda Guerra mondiale. Per questo sostituiamo gli alberi che verremo ad innaffiare periodicamente, come abbiamo fatto dal 2014 ad oggi grazie alla disponibilità dell’Azienda ospedaliero-universitaria”. In memoria delle vittime dell’esplosione un giardino di alberi da frutto perché, come concludano “la natura, se la rispetti, può dare buoni doni. E da questi dipende la nostra vita.