News dall'ospedale

Ferruccio Fazio in visita all’Ospedale Maggiore di Parma (2)

Progetti di ricerca di Rizzolatti, strumentazioni tecniche, metodiche diagnostiche e il nuovo progetto di Medicina nucleare
11 dicembre 2009

Contenuto dell'articolo

Risonanza magnetica a 3 tesla

La Risonanza magnetica 3 tesla ad alta intensità di campo, installata nei locali della Neuroradiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, offre come principali vantaggi un significativo miglioramento del contenuto informativo delle immagini. L’utilizzo è pensato specificamente per lo studio di regioni di piccolo volume (ipofisi, ippocampo, nuclei propri del tronco, nervi cranici) e della corteccia cerebrale.

Da un punto di vista clinico benefici particolari sono previsti per la diagnosi di epilessia, neoplasie e sclerosi multipla. Possono essere perfezionate anche applicazioni per l’imaging avanzato del cuore, di tipo funzionale.

Tra le conquiste che la Risonanza funzionale (fMRI) ha consentito nella ricerca neuroscientifica è particolarmente significativo il contributo alla chiarificazione dei sistemi sensoriali e motori e delle funzioni cognitive.

La risonanza magnetica viene utilizzata dai medici dell’ospedale per diagnosi cliniche e da docenti e ricercatori dell’Università di Parma per programmi di studio secondo un protocollo e specifiche linee guida.

La 3 tesla è stata integralmente finanziata per un valore di 3 milioni di euro dalla Fondazione Cariparma.

Centro Pet/Tc

L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma ha stipulato un contratto con il poliambulatorio Dalla Rosa Prati per l’erogazione di prestazioni PET/TC per i cittadini delle province di Parma e Piacenza.

Il Maggiore, per la presenza della struttura di Medicina Nucleare, è stato individuato dalle Aziende Usl di Parma e Piacenza come centro incaricato di gestire le prestazioni PET/TC.

L’accordo ha rappresentato una realizzazione del Piano attuativo locale (Pal), approvato dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della Provincia di Parma.

La Tomografia con emittenti di positroni (PET – Positron Emission Tomography)

La Tomografia con Emittenti di Positroni (PET) è una metodica diagnostica di Medicina Nucleare in grado di fornire informazioni di tipo metabolico sui tessuti biologici mediante la misura in vivo, in modo non invasivo, della distribuzione di un tracciante radioattivo all’interno dell’organismo.

Recentemente l’evoluzione tecnologica ha permesso la realizzazione di strumenti ibridi PET/TC costituiti da un tomografo PET accoppiato ad un’apparecchiatura per tomografia computerizzata (TC), consentendo di registrare nello stesso paziente le immagini radiologiche (TC) e quelle metaboliche (PET) e di fonderle in immagini uniche che contengono le informazioni anatomiche proprie della TC e le informazioni funzionali di pertinenza della PET.

Ad oggi il settore di applicazione della PET, a maggior impatto numerico e clinico, è quello oncologico: la PET ha radicalmente modificato l’approccio alla stadiazione e il follow-up dei pazienti affetti dalle più frequenti patologie neoplastiche, consentendo di stabilire lo stadio della malattia in modo più preciso, limitando il numero di procedure diagnostiche invasive e risultando determinante in molti casi per un corretto management dei pazienti.

In anni recenti è andata crescendo a livello mondiale la richiesta di prestazioni PET in ambito diverso da quello oncologico, in particolare nel campo della neurologia e più in generale delle neuroscienze, della psichiatria e della cardiologia.

Nuova Medicina nucleare

Il progetto del nuovo reparto di Medicina Nucleare dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma prevede la realizzazione di un padiglione “tecnologico” che conterrà un’area di “clinical imaging” per l’erogazione dell’attività di diagnostica medico-nucleare convenzionale e PET/TC, i laboratori di produzione dei radiofarmaci ad uso clinico e di ricerca, realizzati secondo le norme GMP (Good Manufacturing Practice) specifiche per la manipolazione di molecole ad uso farmaceutico, il sito di produzione dei traccianti utilizzati per l’imaging PET e infine l’unità di imaging molecolare per lo studio sperimentale e di ricerca di nuove molecole.

Gli obiettivi che si intendono raggiungere sono:

  • disponibilità nel nostro territorio di nuovi traccianti PET per specifiche patologie che attualmente rendono necessario afferire ad altri centri anche extra-regionali
  • incremento delle capacità di ricerca e sviluppo del territorio (Università, industria del farmaco)
  • attrazione di ricercatori interessati allo sviluppo e allo studio di nuove molecole provenienti dalle Università europee o da altri centri di ricerca
  • realizzazione dell’intera “pipe-line” dello sviluppo di nuove molecole a partire dal modello preclinico fino all’uomo usando la stessa molecola, prima “wild” (nativa), poi legata a un tracciante che permette di seguirla nell’organismo umano.

Progetti di ricerca attivati sulla Risonanza magnetica

Il dipartimento di Neuroscienze dell’Università degli Studi di Parma è attualmente impegnato nello svolgimento di tre serie di ricerche con Risonanza Magnetica a tre tesla.

  • Approfondimento delle basi neurali e dei processi alla base del meccanismo specchio nell’uomo. Lo scopo di questo studio è di esaminare il tipo di organizzazione della corteccia parietale, che assieme alle aree premotorieforma il circuito “specchio” nell’uomo. Una caratteristica dei neuroni di questo circuito è che codificano atti motori, ovvero movimenti finalizzati ad uno scopo (come, ad esempio, afferrare) e non il movimento per sé. Lo studio in questione si propone di indagare se la corteccia parietale è organizzata in modo somatotopico, come l’area premotoria (dove esiste una segregazione dei vari effettori: bocca, mano, piede, ecc.), oppure in maniera actotopica (dove zone particolari del cervello rispondono in modo specifico allo scopo dell’azione, indipendentemente dall’effettore che si utilizza per compierla: ad esempio, “prendere” un oggetto con la mano o con la bocca). Questo meccanismo, se dimostrato, permetterà di stabilire come gli individui considerino identiche, in termini di scopo, azioni che dal punto di vista visivo sono radicalmente diverse e chiarire quindi il meccanismo mediante il quale si formano concetti come “afferrare”, “gettare”, “spingere”, ecc.
  • Neuroestetica. Questa linea di ricerca studia le basi neurali dell’esperienza estetica, mettendo in luce gli aspetti caratteristici del bello artistico rispetto al bello non legato all’arte (esempio, la rappresentazione artistica del corpo come nella scultura, contrapposto all’osservazione di persone reali). Studi precedenti svolti nel dipartimento hanno mostrato che l’esperienza estetica coinvolge l’attivazione di aree emozionali, quali l’insula e l’amigdala. Poiché queste aree sono anche legate alle esperienze empatiche, si cercherà di stabilire una relazione tra queste e la capacità di esperire emozioni estetiche. Lo scopo a lungo termine è capire se l’esposizione artistica possa determinare una maggiore capacità di relazione emozionale con gli altri, con implicazioni di carattere educativo e, possibilmente, clinico.
  • Neuroeconomia. Dal punto di vista scientifico questa linea di ricerca si propone di capire quali sono le basi neurali dei processi decisionali (decision making). Questa ricerca ha anche una serie di risvolti applicativi che possono permettere di capire i processi che determinano le scelte di acquisto di un prodotto rispetto ad un atro. È sviluppata in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università di Parma ed ha attirato l’attenzione di diverse industrie di portata nazionale interessate a collaborazioni scientifiche a lungo termine.
Ultimo aggiornamento contenuti: 14/09/2012