Inaugurato il Centro territoriale di prevenzione cardiovascolare

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Si è inaugurato oggi il Centro territoriale di prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria della Fondazione Don Gnocchi nella Casa della Salute Parma centro, nato con il duplice obiettivo: la prevenzione primaria e secondaria della malattia cardiovascolare e la promozione delle attività didattico-scientifiche, per i tirocini di laurea e di specializzazione nei corsi di Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Ateneo cittadino.
“Gli spazi inaugurati oggi – spiega Elena Saccenti, direttore generale Azienda Usl – sono un esempio di collaborazione originale, tra le due Aziende sanitarie, l’Università e la Fondazione Don Gnocchi, che completa la rete dei servizi cardiologici. Punto di forza è la sua collocazione, all’interno di una Casa della Salute, luogo che favorisce l’integrazione fra i medici specialisti e i medici di famiglia, nell’ottica di garantire risposte qualificate, competenti e diffuse sul territorio. Un particolare ringraziamento a Fondazione Cariparma che ha contribuito in modo significativo alla realizzazione del nuovo servizio”. ” Il nuovo centro – aggiunge Massimo Fabi, direttore generale Azienda Ospedaliero -Universitaria – ha radici lontane, nasce con la collaborazione con la Fondazione Don Gnocchi nel 2001 ed è frutto della capacità dei professionisti di saper interpretare i bisogni espressi e di mettere in rete tutte le competenze della cardiologia ospedaliera e di quella territoriale”.
Il Centro garantisce attività di informazione, di educazione sanitaria individuale e collettiva, prestazioni specialistiche e diagnostico-terapeutiche finalizzate alla prevenzione primaria (per le persone a rischio) e secondaria (per le persone che hanno già avuto un evento cardiovascolare), nonché attività di formazione rivolta ai professionisti e agli operatori sanitari.
“ll futuro della salute delle persone e dunque anche della sanità – spiega Sergio Venturi, assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna – sta nella prevenzione delle malattie: luoghi come questo di oggi ne sono un perfetto esempio. Per questo entro la fine di questa legislatura vogliamo aumentare le risorse per la prevenzione, che da anni sono ferme al 5% del bilancio della sanità regionale, un dato comunque superiore al 4,2% nazionale”. “Mettere in primo piano il paziente e partire dai suoi bisogni – dichiara Loris Borghi, rettore dell’Università di Parma – porta a costruire servizi basati sull’integrazione tra i professionisti. Inoltre, per come è stato realizzato, il Centro intreccia attività di prevenzione con quelle di formazione, studio e ricerca”.
Negli spazi del Centro territoriale alle persone con alto rischio cardiovascolare, è garantita informazione ed educazione sanitaria sui corretti stili di vita; alle persone che hanno già avuto un evento cardiovascolare il medico cardiologo, dopo la visita, prescrive il percorso riabilitativo e accompagna il paziente in tutto il suo percorso, interagendo con il medico di famiglia. Vengono fornite tutte le informazioni utili per eseguire corretti esercizi fisici, oltre a consulenza psicologica e dietologica per gruppi e individuale. Garantiti anche la valutazione delle condizioni generali di salute e della situazione cardiologica (mediante ecocardiogramma, test ergometrico, ECG dinamico 24 ore e monitoraggio della pressione arteriosa 24 ore); il monitoraggio del sistema respiratorio, cardiovascolare e neuropsichico; l’impostazione del follow-up clinico e strumentale.
“Per la sua vocazione e collocazione – dichiara Angelo Bazzari presidente Fondazione Don Gnocchi – è una “casa” nata per perseguire la salute. Un positivo esempio di territorializzazione della medicina, con il paziente, la persona, al centro, che va seguita nell’evolversi del suo bisogno di salute. Un modello esemplare anche di integrazione pubblico/privato”. Il Centro è garanzia di continuità della formazione dei professionisti e di continuità assistenziale sul territorio, cosi Paolo Coruzzi, responsabile medico Centro prevenzione cardiovascolare che spiega come “le malattie cardiovascolari necessitano di risposte multidisciplinari. Ambizione del Centro è dare queste risposte ed essere di supporto ai medici di famiglia, attraverso un inquadramento diagnostico formulato dopo una attenta valutazione e in tempi rapidi”. “I miei – conclude Stefano Andreoli, vicepresidente Fondazione Cariparma – vogliono essere ringraziamenti non di circostanza: un grazie a chi con pazienza e tenacia ha creduto nella realizzazione del Centro; un grazie per la filosofia che sta a monte del progetto, che è di integrazione dei servizi, al servizio dei cittadini; un grazie per il metodo di collaborazione tra Enti, da seguire anche in altri contesti”.
IL BISOGNO DI SALUTE
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte e di disabilità nel nostro Paese. La cardiologia preventiva e riabilitativa è ampiamente riconosciuta come il modello standard per il trattamento della persona cardiopatica in fase post-acuta o cronica. Si stima che in Italia vengano dimessi circa 100.000 pazienti l’anno dopo un infarto miocardico, 87.000 dopo angioplastica coronarica, 29.000 dopo un intervento di bypass aortocoronarico e 21.000 dopo intervento sulle valvole e sui grossi vasi. A Parma e provincia, nel 2015, sono stati circa 300 gli infarti miocardici, di cui circa 200 trattati con angioplastica primaria (eseguita entro le 48 ore dall’evento). A questi, si aggiungono circa 500 interventi di angioplastica non in fase acuta. Infine, si stima che le persone avviate a controlli con patologie cardiovascolari e cerebrovascolari siano oltre 6.000.
IL CONTESTO
Il Centro è il primo in provincia di Parma specificatamente deputato alla prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria. L’attuale rete cardiologica, infatti, ha strutture di degenza ordinaria per acuti e dedicate alla riabilitazione, oltre ad ambulatori specialistici semplici e di day service. Il Centro svolge la propria attività in modo integrato con questi servizi e con i medici di medicina generale ed è organizzato seconda la modalità day service, è quindi in grado di dare risposte a situazioni complesse, tramite l’offerta di prestazioni specialistiche in un arco temporale contenuto. Anche il Piano della Prevenzione 2015-2018 della Regione Emilia-Romagna pone particolare attenzione alla prevenzione delle patologie croniche, tra cui anche quelle cardiovascolari, prevedendo interventi mirati a modificare gli stili di vita ed incidere sui fattori di rischio.
IL PERSONALE E LE ATTREZZATURE
L’attività del Centro è assicurata dall’équipe sanitaria della Fondazione Don Gnocchi. Cardiologi, fisiatri, neurologi, infermieri e fisioterapisti dispongono di apposite attrezzature (saturimetro, ecg, ecocolordoppler, test da sforzo, holter, letto ergometro per ecografo, ciclette, defibrillatore) acquistate anche grazie al significativo contributo di Fondazione Cariparma.
COME SI ACCEDE
Le persone con le caratteristiche sopra citate (alto rischio cardiovascolare o con evento cardiovascolare) vengono inviate al Centro dal proprio medico di famiglia, previa prenotazione (agli sportelli CUP, chiamando il numero verde 800.629.444, on-line, con CUP-web, il Fascicolo Sanitario Elettronico, l’APP del Sistema Sanitario Regionale, presso il Centro Santa Maria ai Servi della Fondazione Don Gnocchi). Per i non esenti, alla fine del percorso, è previsto il pagamento del ticket.
ORARIO DI APERTURA
Il Centro, attivo dal 12 settembre, è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 16.30 (tel. accettazione: 0521.396645 – fax. 0521.396652 – e-mail: casadellasalute@dongnocchi.it).