Attualità scientifica

Importante ricerca sul tumore al seno realizzata a Parma

I risultati dello studio pubblicati su Journal of Clinical Oncology. La ricerca, sostenuta dalla Fondazione Cariparma, è stata coordinata dall'Oncologia medica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
22 aprile 2008

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È stato pubblicato sull’ultimo numero della prestigiosa rivista Journal of Clinical Oncology, organo ufficiale dell’American Society of Clinical Oncology, un articolo scientifico che ha come principali autori medici e biologi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Lo studio è stato possibile anche grazie al sostegno della Fondazione Cariparma che, tramite un finanziamento triennale, ha permesso l’acquisto di macchinari indispensabili per le indagini molecolari effettuate e l’ottenimento di borse di studio per biologi e medici coinvolti nel progetto.

L’articolo riguarda una delle attuali frontiere della ricerca oncologica: la personalizzazione delle terapie, in particolare nel campo del tumore alla mammella.

I professionisti dell’Ospedale di Parma hanno infatti individuato i marcatori biologici specifici di ciascuna paziente, in grado di predire la risposta a uno dei più importanti farmaci utilizzati nel trattamento del carcinoma mammario: il Trastuzumab. Questo farmaco è una immunoglobulina (un anticorpo) che colpisce selettivamente una molecola (c-erbB2) presente sulla membrana cellulare delle cellule neoplastiche.

Era già noto che esiste una notevole variabilità tra i diversi pazienti nella risposta al Trastuzumab, un farmaco già utilizzato in modo selettivo, vale a dire solo su un terzo delle donne colpite da tumore al seno.

I ricercatori parmigiani hanno dimostrato per la prima volta che la diversa risposta dei pazienti al farmaco è correlata a particolari polimorfismi (variazioni) a carico di alcuni geni del Dna umano, che possono o meno facilitare l’azione del farmaco. I diversi polimorfismi dei geni coinvolti permettono di distinguere tra pazienti con maggiore o minore probabilità di rispondere a un trattamento con Trastuzumab ancora prima dell’inizio della terapia.

Per riconoscere i polimorfismi dei geni di ciascun paziente è sufficiente un semplice prelievo di sangue.

La ricerca effettuata – su un campione di 84 pazienti – è frutto della collaborazione tra l’Oncologia medica diretta da Andrea Ardizzoni, Malattie infettive ed epatologia diretta da Carlo Ferrari e il Laboratorio di genetica molecolare e biotecnologie diagnostiche diretto da Tauro M. Neri ed è stata coordinata da Antonino Musolino, primo autore della pubblicazione (medico, Oncologia medica), Gabriele Missale (medico, responsabile del Laboratorio di immunopatologia virale e malattie infettive) e Nadia Naldi (biologa, Laboratorio di biologia molecolare dell’Oncologia medica).

I risultati ottenuti dai ricercatori parmigiani – come è sottolineato anche dall’editoriale del Journal of Clinical Oncology che accompagna l’articolo – costituiscono un significativo passo avanti nella realizzazione di terapie oncologiche sempre più personalizzate, un settore oggetto di intensa ricerca da parte dei professionisti dell’Oncologia medica, oltre che per i tumori al seno, anche per altre patologie ad alta incidenza sulla popolazione, come i tumori al polmone e all’intestino.

Ultimo aggiornamento contenuti: 30/11/2018