Gruppo cucina della protezione civile, seimila pasti ai fornelli della pandemia

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Ottanta-novanta pasti cucinati ogni giorno da professionisti in versione di volontari per un totale di seimila vassoi: si racconta con i fatti la task force del Gruppo cucina della protezione civile durante la pandemia da Covid 19 a Parma. Ogni giorno, un gran numero di medici, infermieri, e operatori sanitari ha ricevuto un pasto caldo, monouso, etichettato e personalizzato a garanzia di igiene e sicurezza. Tra questi, gli operatori della Centrale operativa 118, con il servizio di elisoccorso, del servizio trasporto farmaci della Croce rossa, del trasporto ordinario pazienti Centrale otto e, talvolta, anche del padiglione Barbieri e delle Terapie intensive del Maggiore.
I dodici volontari del Gruppo cucina della protezione civile, guidati dalla lunga esperienza di Claudio Pattini, hanno scelto di scendere in campo come volontari ai fornelli, grazie a prodotti freschi, surgelati o insaccati offerti in dono. Alle spalle, cinque di loro hanno le stellette di cuoco professionista, qualcuno del pensionato, qualche altro di lavoratore di imprese chiuse per l’emergenza e qualche altro ancora di “semplice” dipendente in ferie. “L’esperienza tremenda della pandemia ci ha spinto verso quella di formazione, importantissima, che ha ci insegnato a combattere la paura”, ha sottolineato Pattini, a qualche giorno dalla chiusura della cucina. Il ringraziamento a tutti i volontari, espresso all’unisono da operatori e cittadini, lo pronuncia il direttore della centrale operativa del Maggiore Adriano Furlan: “Come succede anche in ospedale, questo grande gruppo ha dimostrato di essere davvero una vera squadra”.
I volontari del Gruppo Cucina della protezione civile: Andrea Pattini, Claudio Pattini (coordinatore), Costantino Barattieri, Fulvio Tagliavini (per il Gruppo logistica), Giovanni Gasparotto, Luciana Forni, Mattia Pattini, Maurizio Lori, Pietro Ventura, Renata Abelli, Roberto Chiglia, Stefano Gelati