Epilessia, l’impegno dei professionisti del Maggiore

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“Io vedo le stelle”. E’ questo il claim della campagna di sensibilizzazione lanciato quest’anno in occasione della Giornata Internazionale contro l’epilessia da un testimonial d’eccezione: l’astronauta Umberto Guidoni, il primo europeo a mettere piede sulla Stazione spaziale Internazionale nel 2001. Anche con l’Epilessia, infatti, si può splendere e brillare, e realizzare i propri sogni e desideri. Un messaggio rivolto alla comunità che invita anche chi convive con questo disturbo a raggiungere la consapevolezza che con il giusto supporto una migliore qualità della vita è possibile. Uno slogan ripreso dagli specialisti del Centro per la diagnosi e la cura dell’Epilessia dell’Unità Operativa di Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, diretta dal prof. Liborio Parrino e dalla Neuropsichiatria infantile afferente alla Clinica Pediatrica, diretta dalla prof.ssa Susanna Esposito.
In occasione della Giornata, lunedì 14 febbraio, il prof. Enrico Sasso insieme alle dottoresse Irene Florindo e Lucia Zinno e ai medici specializzandi della struttura saranno a disposizione dei cittadini per fornire consigli utili e distribuire materiale informativo sulla patologia e indicazioni utili per documentarsi correttamente e contrastare la disinformazione e i pregiudizi che ancora esistono sulla malattia. Il banchetto si svolgerà dalle 10 alle 17 davanti al padiglione Rasori, solo in caso di maltempo sarà spostato sotto il voltone del padiglione d’Ingresso di via Gramsci.
Anche quest’anno, si rinnova inoltre la tradizionale illuminazione di alcuni luoghi simbolo. A Parma, alle 20.00, la facciata dell’Ospedale Maggiore si tingerà di viola, il colore della lotta all’Epilessia.
“Per riconoscere se una persona soffre veramente di epilessia – precisa il prof Enrico Sasso – è fondamentale l’anamnesi, sia famigliare che personale, con particolare attenzione alla descrizione il più dettagliato possibile degli episodi. Gli aspetti clinici vengono poi integrati con gli esami strumentali, EEG e Risonanza Magnetica cerebrale in primo luogo, in casi selezionati integrati da indagini più complesse di imaging funzionale o genetiche. Fondamentale è anche l’osservazione dell’andamento nel tempo. Non sempre infatti una crisi rappresenta l’esordio di un’epilessia. Ci sono ad esempio fattori specifici che scatenano crisi senza che ci sia epilessia, come la forte mancanza di sonno, la febbre alta, la disidratazione e l’uso di alcol o droghe”.
Agli ambulatori della Neurologia, mediamente ogni anno sono circa 700 le prime visite per accertare l’epilessia e su circa il 70% la diagnosi è poi confermata, mentre sono circa 900 le visite di controllo e di follow up svolte dagli specialisti del Centro epilessia.
“In ambito pediatrico – precisa Francesco Pisani responsabile della Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – una nostra ricerca, condotta insieme alle dottoresse Benedetta Piccolo e Emanuela Turco, ha rivelato un’incidenza annua nella nostra provincia pari a 78,6 casi ogni 100.000 persone, senza significative differenze tra maschi e femmine che comportano una media di circa 60 visite neuro-pediatriche per epilessia al mese. Il rischio di epilessia è maggiore in coloro con predisposizione genetica o con alterazioni dello sviluppo cerebrale, con una maggiore incidenza nei primi 4 anni di vita”.
L’epilessia è una patologia frequente, con una prevalenza di circa l’1% nella popolazione generale, con circa 30.000 nuovi casi/anno in Italia. Questa patologia si può verificare in tutte le età, con due picchi di incidenza, uno nei primi anni di vita e l’altro nelle età più avanzate. Alla base dell’alto tasso di incidenza nel primo anno di vita ci sono soprattutto fattori genetici e rischi connessi a varie cause di sofferenza perinatale, mentre per gli over 65 la causa risiede nel concomitante aumento delle patologie potenzialmente epilettogene legate all’età: ictus cerebrale, malattie neurodegenerative, tumori e traumi cranici. Dal punto di vista terapeutico, sono disponibili numerosi farmaci che da soli o in associazione consentono il controllo completo delle crisi in circa il 70% dei pazienti. Per le forme farmacoresistenti, in casi selezionati è possibile anche ricorrere alla terapia chirurgica per l’epilessia, disponibile in Emilia-Romagna.