Eccezionale intervento sul fegato eseguito a Parma
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Un intervento difficile, colmo di rischi, che ha comportato l’asportazione di tre quarti del fegato ma che ha permesso a una donna di 78 anni, colpita da tumore epatico, di continuare a vivere. Un caso più unico che raro, che il chirurgo Raffaele Dalla Valle ha presentato, mostrando il video dell’intervento, alla sessione plenaria dell’8° Congresso mondiale della Associazione internazionale di chirurgia epatobiliopancreatica, tenutosi a Mumbai, in India, alla presenza delle maggiori autorità scientifiche del settore, provenienti da tutto il mondo.
L’intervento di Dalla Valle (che fa parte della Chirurgia d’urgenza dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma) ha dimostrato che, in condizioni anatomiche favorevoli, è possibile asportare gran parte del fegato mantenendo le funzioni vitali dell’organismo.
La particolarità dell’operazione, eseguita l’anno scorso da Dalla Valle, sta nell’aver sfruttato una vena accessoria del fegato, un particolare anatomico presente in una minoranza di persone, come condotto di uscita del sangue. Infatti la patologia tumorale era estesa a gran parte del fegato e, soprattutto, infiltrava tutte le tre principali vene in uscita e che, pertanto, erano da asportare, ma senza le quali, normalmente, non si può sopravvivere. Fortunatamente la paziente aveva questa vena accessoria che, in via teorica, poteva essere utilizzata per il deflusso di sangue dal fegato restante. Tuttavia al momento di intervenire non c’era la certezza che avrebbe funzionato a dovere. Il secondo problema che si è posto, una volta asportato la gran parte del fegato, era dare un ancoraggio stabile al pezzo di organo residuo, evitando la torsione della vena accessoria. Per questo motivo è stata creata una specie di amaca con il grasso peritoneale, su cui adagiare il fegato rimasto e permettere il funzionamento della vena.
L’operazione si è conclusa con successo e la paziente si è ripresa rapidamente ed è stata successivamente sottoposta a chemioterapia complementare.
Le conclusioni, riportate nella rivista ufficiale dell’Ihpb, l’associazione di chirurgia epatobiliopancreatica, evidenziano che in casi di patologie tumorali estese nel fegato è consigliabile eseguire esami diagnostici, tramite Tac, per verificare la presenza o meno di vene accessorie che rendano possibili operazioni chirurgiche di resezione complessa del fegato.