Tumore al seno, una sola seduta per la diagnosi
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Una campagna capillare, ricca di iniziative in città e in numerose località della provincia, per ricordare a tutte le donne l’importanza della prevenzione per contrastare il tumore al seno. È “Donne in Rosa”, promossa dalla sezione provinciale della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e l’Azienda Usl di Parma, in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, Comune e Provincia di Parma.
Ne parliamo con Cecilia D’Aloia, radiologa, che, assieme all’oncologa Beatrice Di Blasio, è il punto di riferimento del Centro senologico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
Dottoressa d’Aloia,quali sono gli obiettivi della campagna ” Donne in Rosa”?
L’obiettivo principale è ricordare alle donne l’importanza di partecipare allo screening per la prevenzione del tumore al seno. Oggi l’adesione allo screening nella provincia di Parma è di circa il 65% delle donne, un buon risultato che testimonia come a Parma la sensibilità e l’educazione alla prevenzione siano già radicate. Purtroppo, c’è ancora una parte di popolazione femminile di Parma e provincia refrattaria a sottoporsi volontariamente o su chiamata alle indagini strumentali o alle visite senologiche necessarie per una corretta prevenzione: sono proprio queste le donne che speriamo di raggiungere.
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma partecipa quest’anno all’iniziativa “Donne in rosa” impegnando molte delle professionalità che operano nel Centro senologico e nel Percorso diagnostico terapeutico (Pdt) della mammella.
Metteremo a disposizione delle donne le nostre competenze, riceveremo presso il Centro senologico i medici di medicina generale e andremo sul territorio per incontrare la popolazione nelle sedi della Lega italiana per la lotta ai tumori.
Parliamo del Centro senologico, dopo un anno e mezzo dal suo avvio…
Innanzitutto ricordo che il Centro senologico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria è parte integrante del Pdt della mammella, al quale partecipano molteplici figure professionali con differenti competenze specialistiche: oncologi, radiologi, chirurghi, psicologi, fisiatri, anatomo-patologi, citologi, medici nucleari, radioterapisti, ecc.
Gli specialisti si confrontano con modalità definite, durante tutto il percorso, e il tumore al seno è vissuto come una sfida da affrontare insieme alla donna, grazie al lavoro integrato dei professionisti coinvolti.
I primi risultati ci sono già: aumentano le lesioni neoplastiche diagnosticate a stadi iniziali (ed è ormai scientificamente dimostrato che la diagnosi precoce favorisce la possibilità di una guarigione completa), con conseguente aumento degli interventi chirurgici.
Il Centro senologico inoltre ha a disposizione strumenti diagnostici all’avanguardia, tecnologicamente molto avanzati.
Qual è la novità principale del percorso offerto alle pazienti all’interno del Centro senologico?
La novità principale è quella di aver creato un percorso unitario: ora possiamo offrire alle donne, in un’unica seduta, la maggior parte delle indagini e degli approfondimenti necessari per giungere a una diagnosi certa.
Le pazienti che non necessitano di ulteriori accertamenti rispetto alla visita senologica, mammografia o ecografia, ritirano in giornata la risposta e possono subito prenotare il prossimo controllo presso il nostro Punto di accoglienza (Pda).
La compresenza, nel Centro senologico, di molteplici figure professionali permette una maggior razionalizzazione del percorso diagnostico-terapeutico, con una presa in carico complessiva e un accompagnamento delle donne lungo le varie fasi della diagnosi e della cura.
Ricordiamo come si accede al Centro senologico e quali sono le prestazioni che vengono offerte ?
Si accede tramite una richiesta del medico di famiglia, o di uno specialista, per visita senologica o mammografia. Vengono offerte visite senologiche, mammografie effettuate con l’impiego di mammografi digitali, ecografie, esami microinvasivi (per esempio agoaspirati o microbiopsie ) e Rmn mammarie.
Quali sono le prossime sfide?
Tra le più importanti vi è sicuramente quella di continuare nel cammino intrapreso, per arrivare a una maggiore integrazione tra il percorso diagnostico e terapeutico offerto dal Centro senologico dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria e quello dei centri dell’Azienda Usl presenti sul territorio, in particolare il Centro senologico Bagnasco a Parma, dove viene realizzato lo screening per le donne nella fascia di età 50-69 anni.
Vorrei ricordare inoltre che c’è una sfida molto più complessa: raggiungere anche le donne immigrate e sensibilizzarle sull’importanza della prevenzione del tumore al seno. Per questo, servirà una sinergia tra tutte le istituzioni, gli organismi e le professionalità che a vario titolo sono chiamate alla tutela della salute pubblica, ma in una società come la nostra sempre più multietnica credo sia un obiettivo da perseguire con grande tenacia e determinazione.