Epatite C: nuove speranze di cura per l’infezione cronica
Contenuto dell'articolo
Grazie al sostegno di Fondazione Cariparma lo studio immunologico sull’infezione acuta da virus C, condotto dall’equipe della struttura complessa di Malattie infettive ed epatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma diretta da Carlo Ferrari, sarà esteso ai malati cronici di epatite di tipo C in cura al Maggiore.
La ricerca rientra all’interno del progetto di identificazione di nuove strategie per accrescere la diagnosi precoce delle infezioni da HCV, finanziato lo scorso ottobre dalla Commissione Europea nell’ambito del VII Programma Quadro.
Obiettivo del nuovo filone di ricerca, sostenuto con 50mila euro per il primo anno, è ottenere nuovi parametri di laboratorio per identificare più precocemente quei pazienti che sono a maggiore rischio di sviluppare malattie epatiche gravi e di conseguenza mettere in atto interventi per migliorare la loro qualità di vita. Lo studio è inoltre volto ad individuare nuove possibilità immunoterapeutiche per migliorare le potenzialità curative delle attuali terapie, che riescono a guarire l’infezione cronica da virus C in non più del 50% dei casi.
“La definizione – spiega Ferrari – di nuovi biomarcatori predittivi di evoluzione dell’epatite verso le forme gravi di malattia di fegato, quali la cirrosi e l’epatocarcinoma, attualmente al centro delle ricerche sull’infezione acuta da virus C, è ancora più urgente per i pazienti in cui l’infezione è già diventata cronica, per potere prevenire e curare precocemente le patologie epatiche più severe”.
La comprensione dei meccanismi che causano la depressione funzionale delle cellule del sangue che ci proteggono dal virus C (i linfociti), costantemente presente nei pazienti con epatite cronica, è infatti fondamentale per definire strategie terapeutiche innovative, volte a migliorare la funzione anti-virale dei linfociti stessi e permettere quindi la guarigione dall’infezione.
Il gruppo di ricerca di Parma, diretto da Carlo Ferrari e del quale fa parte anche Gabriele Missale nel ruolo di responsabile del laboratorio di Malattie infettive e Epatologia, è riuscito ad aggregare nel progetto finanziato dalla Commissione Europea alcuni dei gruppi di ricerca più importanti in Europa nel campo dell’epatite C, in virtù delle competenze acquisite nei settori dell’immunologia, della virologia e della biologia molecolare delle infezioni da HCV e grazie al credito scientifico acquisito a livello internazionale.