Epatite B: dall’Ospedale di Parma una nuova prospettiva di cura
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Un importante studio condotto in vitro su pazienti con epatite cronica di tipo B pone le basi per sconfiggere in maniere definitiva il virus HBV responsabile dell’epatite: questo è quanto emerge da una ricerca, in corso di pubblicazione sulla rivista internazionale Gastroenterology, realizzata dall’equipe della struttura di Malattie infettive ed epatologia, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, diretta da Carlo Ferrari.
Esperimenti di laboratorio hanno evidenziato una nuova possibile cura per l’epatite B cronica. Quali gli elementi di novità?
Lo studio, che porta come primo autore la firma di Paola Fisicaro, si inserisce nei filoni di ricerca in corso da anni nel nostro laboratorio volti a identificare nuove terapie per le epatiti croniche causate dal virus dell’epatite B (HBV), basate sulla stimolazione delle risposte immunitarie sostenute dai linfociti T.
Questi elementi del sistema immunitario sono essenziali per il controllo delle infezioni virali; riescono infatti a riconoscere specifiche strutture di HBV presenti sulla superficie della cellula epatica, con il risultato di distruggerla insieme ai virus in essa contenuti. Si tratta di un processo che determina l’aumento delle transaminasi nel sangue, e quindi la malattia, ma che risulta indispensabile per conseguire il controllo dell’infezione e la guarigione.
Nei soggetti con infezione cronica i linfociti T sono però fortemente deficitari nella loro funzione anti-virale. Sulla base di questa evidenza, l’obiettivo che da anni perseguiamo è di ripristinare la funzionalità linfocitaria in vitro allo scopo di potenziare le attuali terapie anti-virali e aumentare le prospettive di efficacia dei vaccini terapeutici. Varie sono state le strategie che abbiamo tentato in passato di attuare, però con risultati limitati; l’utilizzo di uno specifico anticorpo capace di bloccare i segnali intracellulari inibitori per la funzione dei linfociti ci ha permesso finalmente di ottenere risultati più significativi e più riproducibili.