Ricerca parmigiana sulla terapia per il mieloma multiplo

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La prestigiosa rivista Blood, organo ufficiale dell’American Society of Hematology, ha pubblicato nei giorni scorsi un articolo scientifico sulla terapia del mieloma multiplo che ha come autori medici e biologi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e dell’Università di Parma.
I principali autori sono Paolo Lunghi (Dipartimento di Scienze cliniche dell’Università) e Antonio Bonati (Ematologia e Centro trapianti midollo osseo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma), che sono stati coadiuvati da Laura Mazzera, assegnista di ricerca dell’Università.
L’articolo riguarda una delle attuali frontiere della medicina e della ricerca onco-ematologica in particolare: la terapia molecolare. Si tratta, in pratica, di identificare le molecole che svolgono un ruolo essenziale per la sopravvivenza delle cellule tumorali e cercare poi di inibirle in modo specifico e selettivo con nuovi farmaci. In questo modo, è possibile ottenere l’inibizione della proliferazione e la morte delle cellule tumorali, senza avere gli effetti collaterali devastanti di terapie scarsamente selettive quali le chemioterapie tradizionali.
L’articolo esamina l’efficacia dell’arsenico nella terapia molecolare in campo emato-oncologico. Già in precedenza Lunghi e Bonati avevano rivelato che a dosi opportune l’arsenico attiva meccanismi prima sconosciuti che inibiscono diverse proteine attivatrici delle cellule neoplastiche; la sostanza è già oggi un farmaco introdotto in ematologia, dove si è dimostrato altamente efficace in un particolare sottotipo di leucemia acuta.
Nello studio pubblicato su Blood è stato ora dimostrato che l’arsenico è efficace anche su altri tipi di tumori ematologici: i ricercatori hanno scoperto infatti la capacità dell’arsenico, in combinazione con altri farmaci, di inibire le cellule tumorali di mieloma multiplo, malattia tumorale del midollo osseo caratterizzata da una spiccata tendenza alla distruzione ossea.
Nella ricerca effettuata, dopo l’iniezione delle cellule tumorali nei topi, gli animali che hanno successivamente sviluppato il mieloma sono stati curati con l’arsenico combinato agli inibitori delle molecole che attivano la proliferazione e la sopravvivenza cellulare, senza che siano stati manifestati sintomi di tossicità. Il successo dello studio in vivo aprirà ora la strada a sperimentazioni cliniche sull’uomo.
Alla ricerca hanno collaborato Nicola Giuliani e Vittorio Rizzoli (Ematologia e Centro trapianti midollo osseo Azienda Ospedaliero-Universitaria), Attilio Corradi e Anna Maria Cantoni (dipartimento di Salute animale dell’Università), Luigi Salvatore (borsista dell’Università) e ricercatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle regioni Lombardia ed Emilia-Romagna, dell’Istituto superiore di sanità e delle Università La Sapienza e Tor Vergata di Roma.
La ricerca è stata finanziata dalla Fondazione Cariparma e dalla Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc).