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Concerto per il Parkinson: la musica come terapia

In occasione della Giornata nazionale dedicata al Parkinson, il violoncello di Enrico Bronzi nella Chiesa di San Pietro il 24 novembre alle ore 21
15 novembre 2017

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L’Ambulatorio Parkinson e Malattie Extrapiramidali dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, anche quest’anno partecipa alla Giornata nazionale, organizzando per il 24 novembre alle ore 21 nella Chiesa di San Pietro di Piazza Garibaldi a Parma un concerto/conferenza con il musicista parmigiano di prestigio internazionale Enrico Bronzi che proporrà un programma con solo violoncello “Da Bach a Hindermith, come costruire un’interpretazione” (ingresso a offerta).

La scelta del concerto – spiega Anna Negrotti responsabile dell’Ambulatorio – è diventata ormai una consuetudine per celebrare la Giornata, nella convinzione che esista un legame tra musica e scienza, ma anche perché l’ascolto della musica è fonte di emozioni e di piacere e uno dei principali obiettivi nella cura della malattia è proprio il miglioramento della qualità della vita. Inoltre si è dimostrato come la musica costituisca una terapia non solo per gli aspetti emotivi ma anche per gli aspetti motori dei malati di Parkinson”.

Il 25 novembre è infatti la Giornata Nazionale dedicata alla malattia di Parkinson promossa da Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus e Accademia Limpe-Dismov. L’appuntamento, giunto alla sua nona edizione, ha l’obiettivo di sensibilizzare ed educare la popolazione su questa malattia cronica, che in Italia oggi conta 300 mila pazienti, con incontri informativi ed eventi culturali organizzati su tutto il territorio nazionale dalle 90 strutture sanitarie aderenti. Per tutti i dettagli è possibile consultare il sito www.giornataparkinson.it.

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa causata dalla progressiva morte delle cellule nervose (neuroni) situate nella cosiddetta sostanza nera, una piccola zona del cervello che, attraverso il neurotrasmettitore dopamina, controlla i movimenti di tutto il corpo. Chi si ammala, proprio a causa della perdita progressiva di questi neuroni, produce sempre meno dopamina manifestando sintomi motori come tremore, rigidità, lentezza nei movimenti, che possono essere preceduti da sintomi iniziali premonitori, quali disturbi dell’umore e del sonno o riduzione dell’olfatto. Le ultime ipotesi sulle cause della malattia sono di due tipi: ambientale e genetico. Ma gli studi procedono nonostante la sua prima descrizione risalga al 1817 ad opera del medico inglese James Parkinson di cui quest’anno si celebra il bicentenario.

Ultimo aggiornamento contenuti: 27/11/2017