Chirurgia endoscopica con mono-pallone
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È stato eseguito all’ospedale di Parma un particolare intervento di chirurgia endoscopica che ha comportato l’asportazione di un voluminoso polipo intestinale situato nel piccolo intestino. L’operazione, compiuta alcune settimane fa su un giovane paziente di 14 anni affetto dalla sindrome di Peutz-Jaghers, è stata effettuata grazie all’endoscopio “con mono-pallone”: uno strumento innovativo che ha reso possibile l’accesso al tratto intestinale interessato, evitando una vera e propria operazione chirurgica.
L’intervento, non ancora descritto in letteratura internazionale su pazienti di questa età, ha comportato una serie di problematiche quali la sede della lesione e le dimensioni veramente eccezionali della neoformazione polipoide, che aveva già comportato più episodi di invaginazione intestinale, ossia la penetrazione di un segmento dell’intestino in quello immediatamente successivo.
Il giovane paziente, già in cura presso la struttura di Gastroenterologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, centro di riferimento per le poliposi intestinali, era stato sottoposto in precedenza a ileoscopia con video capsula che aveva evidenziato un voluminoso polipo dell’ileo preterminale (giant polyp), a circa 1 metro dalla valvola ileo-cecale. Questa valvola, limite tra colon ed intestino tenue, può essere raggiunta con i comuni colonscopi, con i quali comunque non si può procedere se non per alcuni centimetri ad esaminare l’ileo terminale in maniera ” retrograda”. È stato quindi deciso di provare a raggiungere la lesione con un endoscopio ” con mono-pallone”. Si tratta di una nuova generazione di strumenti che, con un sistema di sonde posizionate sulla punta dello strumento e gonfiate con pressioni predeterminate, consentono il raggiungimento a partire dall’alto o dal basso di segmenti di intestino tenue anche molto “distanti” dal duodeno o dal colon.
Il ragazzo è stato portato in sala operatoria e la lesione è stata raggiunta; a questo punto è iniziata la sezione con l’ausilio dell’elettrobisturi secondo una tecnica detta “peace-meal resection” che prevede il frazionamento della lesione che aveva un diametro di circa 6-7 cm. La durata dell’intervento è stata di circa un’ora.
L’intervento è stato effettuato da Gian Luigi de’Angelis, direttore dell’unità operativa di Gastroenterologia del dipartimento Materno-infantile, insieme a Giorgio Nervi e a gli endoscopisti e anestesisti dell’equipe. Il giovane paziente dimesso nelle settimane scorse, sta bene e ha ripreso le sue normali abitudini di vita.
La sindrome di Peutz-Jaghers è una malattia rara geneticamente determinata, che comporta la formazione di polipi intestinali prevalentemente a livello del piccolo intestino; sino ad alcuni anni fa, l’unica possibilità era quella o di resezione chirurgica del tratto intestinale interessato o di resezione endoscopica dopo comunque l’apertura della parete addominale da parte del chirurgo.