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Scopo delle conclusioni è fare sintesi, tuttavia cercare di riepilogare un anno come il 2014 non è impresa semplice. È stato un anno segnato da episodi significativi che hanno messo in evidenza alcune caratteristiche di questo Ospedale: l’accoglienza, la disponibilità, la capacità di far fronte ai momenti di crisi. Un episodio fra tutti, che ben mette in luce questi elementi, è stata la gestione dell’emergenza in occasione dell’alluvione che ha ferito la città e richiesto all’Ospedale l’immediata presa in carico di 50 pazienti ricoverati nella struttura delle Piccole Figlie.
Un positivo esempio di integrazione, operatività e agire tempestivo della rete dei servizi. La crisi dell’alluvione ha messo in evidenza la forza solidale dell’intera città e non solo delle istituzioni. È emerso con chiarezza quale sia il potenziale costruttivo dello spirito di squadra, dell’agire partecipato, della condivisione. Certamente dobbiamo imparare, come insegnamento che ci lascia il 2014, a trattenere questo spirito, questa capacità aggregativa senza attendere i momenti critici. È proprio questa, come già anticipato nell’introduzione al volume, la sfida da cogliere.
La rete deve essere quella trama, invisibile per il cittadino, fatta di decentralizzazione, flessibilità, connessioni e integrazione tra servizi e istituzioni. Significa garantire un’esperienza dei servizi dedicati alla salute che consenta di utilizzare quello che serve ed è appropriato, alleggerendo, ogni volta che è possibile, i disagi dovuti alla dimensione spaziale e temporale della cura. Lavorare sulla rete che già esiste tra Ospedale e Azienda territoriale è l’impegno che le due Direzioni stanno affrontando, rivedendo la propria organizzazione in una prospettiva di integrazione e unificazione di servizi, che supera anche il concetto di rete stessa, per una vera e propria messa in comune di risorse e attività. Si tratta di un cambiamento importante per diversi servizi e attività e per tante persone che vi operano. E del resto tale orientamento risponde agli obiettivi di pianificazione di sistema posti dal governo della Regione per lo sviluppo del Servizio Sanitario Regionale.
Integrazione è, peraltro, un elemento denotativo essenziale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, nata appunto nella prospettiva di “integrare” le dimensioni dell’assistenza, della didattica e della ricerca proprie di un grande ospedale, creando con l’Università di Parma le condizioni per una crescita armonica.
Hanno dato e danno un importante contributo in tale direzione, nell’ambito delle rispettive competenze, il Comitato di Indirizzo e il Collegio di Direzione, la cui importante funzione di stimolo e partecipazione deve essere ulteriormente rafforzata. La realizzazione di una maggiore sinergia con Università e con Azienda Usl ha, del resto, positive ricadute sulla trama della rete da consolidare ulteriormente con le altre istituzioni del territorio, prima fra tutte la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria presieduta dal Sindaco di Parma.
Per quanto assolutamente imprescindibili, gli interlocutori istituzionali non esauriscono i nodi della rete da “tessere” intorno al cittadino, prima ancora che diventi paziente, ne fanno parte anche volontariato, organizzazioni dei cittadini e degli utenti, organizzazioni sindacali, istituzioni locali, fondazioni, attori privati chiunque, a qualunque titolo, è interessato, non tanto e non solo all’ospedale, quanto al tema della cura e della presa in carico. Il primo passo compete comunque a noi, a chi all’interno dell’Ospedale opera per garantire i servizi ai cittadini del territorio di Parma (e non solo).