Attualità in tema di malattia celiaca

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La celiachia non è più una malattia rara, ma una patologia cronica che colpisce in Italia una persona ogni 150 nati. Per meglio comprendere e individuare le sue manifestazioni, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e l’Università di Parma promuovono il convegno “Attualità in tema di malattia celiaca”, venerdì 27 novembre, dalle 8.30 alle 18 nella sala congressi del Padiglione Centrale (ex-Monoblocco) dell’ospedale. La giornata di aggiornamento scientifico e sensibilizzazione è rivolta a pediatri, medici di base e specialisti.
L’evento è organizzato dalla struttura complessa di Gastroenterologia del dipartimento Materno-infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, diretta da Gian Luigi de’ Angelis.
La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine che compare in soggetti geneticamente predisposti. Comporta la necessità di condurre una dieta speciale per tutta la vita, basata sulla privazione di cereali quali grano, avena, orzo, segnale e in generale di ogni alimento o medicinale contenente glutine.
L’evento formativo vuole sensibilizzare gli specialisti nei confronti di una malattia che va diagnosticata cercando di comprenderne e individuarne le manifestazioni particolari.
Da alcuni anni infatti la malattia celiaca è al centro di ricerche scientifiche che hanno condotto a nuove e rilevanti acquisizioni in campo diagnostico. Si assiste quindi ad un aumento delle diagnosi, che spesso non corrisponde a un incremento effettivo dei casi, ma a una maggiore attenzione rivolta alla patologia e alle maggiori conoscenze acquisite.
La celiachia non è più ritenuta una patologia di stretta pertinenza gastrointestinale ma è da considerarsi una malattia sistemica: oltre al danno provocato alla mucosa intestinale, può coinvolgere organi come pancreas, fegato ma anche la cute, i sistemi emopoietico e nervoso centrale, l’apparato osteo-articolare e quello riproduttivo. Le manifestazioni cliniche sono espressione delle carenze alimentari legate al malassorbimento, ma possono essere imputate anche a meccanismi di autoimmunità.
La ricerca scientifica ha inoltre consolidato che la diagnosi non interessa strettamente la popolazione pediatrica, ma può esordire in qualsiasi epoca della vita ed il quadro clinico varia in relazione all’età.