Associazione AGD, iniziativa pionieristica per bambini e ragazzi con diabete di Tipo 1

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Un Ospedale davvero a misura di bambino il “Pietro Barilla” di Parma. Ma soprattutto di tutti i bambini perché non esiste lingua o colore della pelle di fronte alla malattia. Ed è così che l’Associazione AGD Parma (Associazione per l’aiuto ai Giovani con Diabete) ha deciso di investire parte delle proprie risorse, raccolte grazie alla generosità di soci e amici, per realizzare una guida che spiega come affrontare il diabete di tipo 1 nelle quattro lingue più rappresentate nel territorio di Parma: inglese, francese, arabo e punjabi.
“La diagnosi di una malattia cronica come il diabete di tipo 1 spaventa i genitori – ha dichiarato Elisa Calzetti presidente di AGD – quindi abbiamo voluto essere vicine a tutte famiglie dei bambini che si rivolgono al Centro dell’Ospedale Maggiore di Parma per offrire consigli pratici su come gestire la malattia, che cosa occorre fare, come misurare e calcolare in ogni momento della giornata per dosare la terapia. Ed abbiamo pensato ai genitori stranieri che incontrano difficoltà maggiori dovute alla lingua”.
“E’ un’iniziativa pilota – ha aggiunto il direttore della Pediatria generale e d’urgenza Icilio Dodi – perché non ci sono altri esempi di opuscoli tradotti in altre lingue. Agd Parma è sempre al fianco dei bambini e ragazzi con diabete, vorrei ricordare i loro campi estivi in cui insegnano a calcolare le calorie dei cibi per regolare la somministrazione dell’insulina, un momento di condivisione davvero importante. L’opuscolo verrà distribuito ai pazienti dal Centro di Diabetologia pediatrica, di cui è responsabile Brunella Iovane”.
“Il nostro Centro di Diabetologia Pediatrica – spiega la dottoressa Iovane – segue circa 200 pazienti da 0 a 18 anni affetti da Diabete Mellito tipo 1, sono 20mila a livello nazionale. All’esordio della patologia ogni famiglia riceve questo opuscolo scritto da medici, infermiere, dietista e psicologa del nostro Centro in collaborazione con la nostra Associazione (AGD Parma). Questo opuscolo è nato per sostenere le famiglie durante il ricovero del proprio figlio e per fornire loro tutte le informazioni necessarie per la conoscenza e la gestione della patologia stessa a domicilio. Un supporto, quindi, non solo di aiuto per l’aspetto medico, ma anche umano, psicologico, emotivo e sociale”.
Inizialmente scritto in italiano ora è stato tradotto nelle 4 lingue più diffuse in quanto il 30% dei 200 pazienti seguiti dal Centro del Maggiore non è italiano “e – aggiunge la dott.ssa Iovane – abbiamo constatato molte difficoltà nel spiegare la patologia e nell’istruire le famiglie straniere alla corretta gestione del diabete”.
“All’esordio c’è una grande difficoltà ad accettare e comprendere la malattia – conclude Brunella Iovane – immaginiamoci poi se la patologia viene spiegata in una lingua non capita: è importante la comunicazione per una corretta accettazione della patologia e di conseguenza una corretta gestione della stessa, fondamentale per prevenire le complicanze e garantire una buona qualità di vita”.