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Alcol, il mese della prevenzione a Parma

Alcologia dell’Ospedale di Parma, Croce rossa e volontariato offrono strumenti e opportunità per affrontare dipendenza, stili di vita  e situazioni di emergenza
21 aprile 2017

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Quali rischi corri quando guidi ubriaco? Conosci gli effetti dell’alcol? E ancora: sapresti dire il tuo tasso alcolemico abituale? Da queste domande partirà una seconda proposta di incontro, “Alcohol: be careful!”, organizzata in piazza della Steccata per sabato 29 aprile a partire dalle 15.30, da Ospedale e Comune di Parma, oltre a Croce rossa italiana e Acat Parma Il Volo,  in occasione del mese della prevenzione alcologica. Per scoprire le risposte, un percorso virtuale, interattivo e gratuito, sarà proposto da medici e psicologi dell’Alcologia ospedaliera che guideranno i ragazzi in una simulazione suddivisa in vari step. Al termine del percorso,  sarà proiettato un filmato di pochi minuti con due finali diversi: un invito implicito a riflettere grazie alle immagini che, nei ragazzi, stimolano bene la risposta dell’emisfero destro del cervello. La consapevolezza che dovrebbe uscirne è che ognuno di noi può salvare potenzialmente una vita, in modo diretto, con procedure di emergenza ma anche dando informazioni corrette su come affrontare il problema.

Tutto dedicato ai più giovani questo secondo appuntamento proposto dall’alcologia dell’Ospedale di Parma, dopo un primo incontro, con un convegno in Ospedale, che ha voluto disegnare i tratti del percorso di guarigione, che vede l’alcolismo con una vera e propria malattia. “L’alcolismo e la tossicomania sono malattie che vanno pensate come qualunque altra”, ha spiegato Gilberto Gerra, del servizio crimine e droga delle Nazioni Unite, eliminando fin da subito i pregiudizi sul tema. Piuttosto, dobbiamo ricordare bene che i geni influenzano il nostro temperamento e che, dunque, possono condizionare il nostro atteggiamento verso le sostanze da abuso. La genetica però conta per il 50 percento, e influenza il nostro temperamento, la nostra capacità di essere soddisfatti e la nostra emotività. Il restante 50 per cento però può essere altrettanto importante in quanto, per esempio, un buon rapporto e una buona comunicazione con la propria famiglia possono arrivare ad annullare completamente il rischio genetico. 

La motivazione a non bere è stata al centro dell’incontro, grazie all’intervento di Francesca Crincoli, psicologo clinico dell’Alcologia dell’Ospedale che ha sottolineato l’importanza della libera scelta, libera dall’influenza delle sostanze e libera nella gestione delle eventuali ricadute, secondo un metodo a stadi successivi che conduce al cambiamento comportamentale come un processo dinamico, secondo una sequenza ciclica che tiene conto del fattore tempo e dei cambiamenti. L’oncologa Simona Bui invece ha evidenziato l’importanza dell’astinenza da alcol in tutti i casi di radioterapia e chemio-radioterapia per il rischio di interruzione delle terapie e per la riduzione della sopravvivenza.

 

Claudia Schianchi delle Malattie infettive ed Epatologia, da parte sua, ha messo in evidenza come le malattie al fegato legate all’abuso di alcol rappresentino la seconda causa di indicazione al trapianto di fegato e come questi ultimi sommino il 20-30 % di tutti i trapianti.

Ma la vera lezione dell’incontro l’hanno portata tutti i volontari che, dalle diverse esperienze, hanno tratteggiato un mosaico di difficoltà cariche di ottimismo: a partire da Angela (tutti i nomi sono di fantasia) che ha ricordato il grande bisogno di aiuto che hanno le persone che vivono con un alcolista. Per arrivare Roberto che, giovanissimo, ha documentato con la sua presenza il valore e la difficoltà di essere figlio di un dipendente da alcol. Per finire con Leonardo che ha  al pubblico la differenza tra vivere una vita da alcolista e non esserne protagonista, e avere il coraggio di presentarsi davanti a un pubblico, riconoscendo la propria capacità di donare una testimonianza preziosa. E dalla ricchezza del lavoro dei gruppi di auto aiuto è uscito subito un grande risultato: un primo insieme di persone ha afferrato la mano tesa dei volontari, per cominciare a chiedere, per dire il proprio bisogno.

 

I riferimenti per chiedere aiuto e per entrare a fare parte di un gruppo:

Ambulatorio Alcologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma:  Tel. 0521.702554 • e-mail: cDigennaro@ao.pr.it

ACAT Parma Il Volo:  Tel. 0521.242050 • e-mail: acat.parmasud@virgilio.it

Alcolisti Anonimi: Cell. 335.6997173 – N. Verde 800 411 406, e-mail: area@alcolistianonimi-emiliaromagna.it

Gruppi familiari Al-Anon/Alateen: N. Verde 800 087 897, e-mail: gruppifamiliarialanon.r.e.emr@gmail.com

Ultimo aggiornamento contenuti: 27/04/2017

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