Al Maggiore arriva la “Snoezelen Therapy” per i malati con Alzheimer e altre forme di Demenza

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All’Ospedale Maggiore è stato inaugurato il carrello multisensoriale della Snoezelen Therapy. Un approccio non farmacologico al paziente affetto da disturbo neurocognitivo maggiore in particolare nella demenza di Alzheimer.
E’ basato su una combinazione di stimoli diversi: luminosi, tattili, musicali, olfattivi e vibratori. Attiva i sensi primari e facilita il riorientamento dei pazienti che giungono in Ospedale per varie problematiche internistiche, e che manifestano uno scompenso del fragile quadro neurodegenerativo preesistente o che sviluppano il delirium e accedono in pronto soccorso e successivamente vengono ricoverati in Geriatria.
L’obiettivo di questo trattamento è quello di favorire la partecipazione alle attività tramite l’interazione con l’ambiente fisico e sociale, limitare e controllare i disturbi comportamentali spesso associati a fasi moderato-severe della malattia neurodegenerativa, sostenere le figure che assistono i pazienti riducendo lo stress lavorativo e la fatica emotiva, migliorando la qualità dell’alleanza terapeutica tra caregiver e paziente.
Il progetto della Snoezelen Therapy è guidato dal Direttore ff della UOC di Geriatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Maria Modugno e dall’équipe di medici geriatri unitamente a un terapista occupazionale e alla neuropsicologa che già si occupa di seguire i pazienti e i caregiver afferenti al Centro Disturbi Cognitivi e Demenze del Day Hospital Geriatrico. Tutti i medici e gli infermieri del reparto, di cui è Coordinatrice infermieristica Marianna Benincasa, sono stati formati con un corso tenuto da specialisti e dai tecnici della ditta costruttrice. Antonella D’Errico Responsabile assistenziale del Dipartimento ha coordinato il progetto e la formazione del personale.
“Tutto questo – ha dichiarato Maria Modugno – è stato possibile grazie a tanti donatori che hanno creduto nell’attività della Geriatria e vogliono sostenere la ricerca e le cure di una patologia come l’Alzheimer e altre forme di demenza che colpiscono il malato e tutta la famiglia”.
“Sono in corso tanti studi per farmaci che possano far regredire la malattia – ha aggiunto Modugno -, ma al momento nessuno di questi è stato dimostrato essere realmente efficace e di facile somministrazione”. “É quindi importante continuare a studiare e curare nel modo migliore i malati affetti da demenza aiutando la famiglia a gestire i disturbi comportamentali e psicologici. I pazienti affetti da Malattia di Alzheimer afferenti al nostro Ospedale potranno usufruire di un nuovo approccio terapeutico non farmacologico e migliorare i disagi dovuti al ricovero. La soddisfazione degli utenti sarà un paramento importante nella realizzazione di questo progetto. La qualità delle cure, l’umanizzazione e la sicurezza sono obiettivi della Geriatria nell’approccio ad una malattia che ha un grande impatto sociosanitario e assistenziale”.
“Mia madre soffriva di Alzheimer – ha dichiarato la signora Nella promotrice della raccolta fondi che in due mesi ha raggiunto i 24 mila euro dedicati al progetto – ed è stata seguita dalla dottoressa Modugno. Grazie alla partecipazione di tanti amici ho cercato di dimostrare la mia gratitudine a questo reparto che mi ha dato molto. A fronte di un progetto specifico le persone hanno aderito con generosità e convinzione”.
Ai ringraziamenti dalla direttrice e del personale di Geriatria si sono aggiunti quelli della direttrice del Dipartimento interaziendale della continuità e multicomplessità Tiziana Meschi “Una donazione inconsueta per un dipartimento che si occupa di pazienti che non guariscono mai, fragili e cronici, spesso agitati che richiedono un grande impegno da parte del personale. Ben vengano tutte le donazioni che ci aiutano in questa complessa gestione”.
Presenti all’incontro la direttrice sanitaria del Maggiore Sandra Rossi che ha sottolineato “l’affetto di tante persone verso il nostro ospedale e l’impegno oltre che la professionalità del personale di un dipartimento che risponde a bisogni di cura crescenti e sempre più complessi” e del direttore generale di Azienda Ospedaliero-Universitaria e commissario straordinario Ausl Massimo Fabi che ha ribadito l’importanza di garantire un percorso di cura sempre più integrato tra ospedale e territorio per assistere i pazienti fragili in tutte le fasi delle malattie di demenza che hanno un alto impatto sulle loro famiglie.