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Presentato il progetto “Pinocchio djalett nozetan” al Maggiore

Il libro, scritto in dialetto nocetano, è dedicato all’opera che il pittore Piero Furlotti eseguì nell’asilo parrocchiale di Noceto nel 1949. Il ricavato sarà devoluto a Giocamico
21 dicembre 2023

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Dopo il debutto nella terra d’origine l’opera “Pinocchio in djalett nozetan”, che è anche audiolibro, è stata presentata ai destinatari della raccolta fondi ad essa collegata, ovvero l’associazione Giocamico attiva da 25anni nei reparti pediatrici e all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

Il libro è dedicato alle illustrazioni che il pittore Piero Furlotti eseguì nel 1949 nel vecchio asilo parrocchiale. Ispirandosi ai disegni di un’edizione de “Le avventure di Pinocchio” del ‘43 e illustrata da Nico Rosso, l’artista, già sindaco negli anni Cinquanta e tra i protagonisti del Novecento pittorico parmense, dipinse la storia del famoso burattino di legno lungo le pareti come lo scorrere di una pellicola cinematografica. 

L’idea è stata di Giovanni Contini e sviluppata da Pietro Furlotti. Adelia Devodier ha tradotto l’opera di Collodi in dialetto con l’aiuto di Massimo Dondi e la supervisione del testo di Andrea Ghirarduzzi mentre Paolo Moruzzi ha scritto la prefazione e Massimo Fabi la postfazione. Il restauro delle immagini, immortalate dall’obiettivo di Andrea Lombardo, è opera di Giuseppe Greci così come il progetto grafico.  Il libro ha beneficiato del patrocinio della Fondazione Collodi di Pistoia.  Le poche copie rimaste sono reperibili da oggi nelle edicole di Noceto e a Parma a La Bancarella, la libreria di fronte al Teatro Regio. 

A tutti loro, e al sindaco di Noceto Fabio Fecci convinto sostenitore del progetto, i sentiti ringraziamenti del presidente di Giocamico Corrado Vecchi per aver pensato all’associazione e del  direttore generale Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Massimo Fabi per la coralità con cui è stato realizzato e per l’originalità del progetto che ha il merito di far conoscere e preservare un patrimonio del nostro territorio racchiuso sia nel ciclo pittorico dell’artista nocetano che nell’uso di una lingua come il dialetto sempre meno parlata e conosciuta dai più giovani. “Avete fatto un capolavoro”, ha concluso.

Ultimo aggiornamento contenuti: 21/12/2023

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