News dall'ospedale

Due quadri di Vittorio Ferrarini per il reparto dedicato alla cura dell’ictus

Il versatile pittore aggiunge due opere alle collezioni già presenti nei corridoi del Maggiore per la struttura gestita da Umberto Scoditti
03 settembre 2020

Contenuto dell'articolo

Due nuove tele donate da Vittorio Ferrarini all’Ospedale Maggiore. Quadri materici, dai colori decisi – sui rosso-arancio dei fuochi d’artificio, al verde e blu delle ninfee – che sono stati consegnati questa mattina dal pittore all’Azienda ospedaliero-universitaria per abbellire i corridoi freschi di pittura del reparto di Stroke Care per la cura dell’ictus, di cui è responsabile Umberto Scoditti. Il reparto è infatti stato recentemente trasferito nei locali al 6° piano della Torre delle Medicine per migliorare gli spazi e rendere più funzionale i percorsi di cura per i professionisti e per i pazienti.

Una donazione che potremmo definire a “chilometro zero” in quanto Vittorio Ferrarini, oltre ad averli dipinti dietro espressa richiesta di Ermanno Albertelli, ha voluto appenderli personalmente, affidandoli ad Umberto Scoditti e alla coordinatrice infermieristica Paola Valenti e soprattutto ai pazienti che frequenteranno quei locali.

L’arte deve essere a disposizione di tutti – ha dichiarato Vittorio Ferrarini -. Io dipingo sperando che i miei quadri possano portare il bello o quanto meno colore in un ambiente di cura. E questa donazione è frutto dell’amicizia con Ermanno Albertelli che l’ha voluta dedicare al reparto di Umberto Scoditti”.

Un sentito ringraziamento ad entrambi – ha affermato Umberto Scoditti affiancato da Paola Valenti – per questi due dipinti che rendono più accoglienti i nostri nuovi locali dell’area Stoke”. Alle loro parole si è unito il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Massimo Fabi “Le donazioni di Vittorio Ferrarini rappresentano una lunga tradizione in questo ospedale e visto che abbellire i luoghi di cura è un nostro obiettivo, accogliamo sempre con piacere Vittorio che ogni anno rinnova questa tradizione”.

Ultimo aggiornamento contenuti: 03/09/2020