Da Mutti 500mila euro per l’emergenza covid
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Mezzo milione per essere in prima linea contro il virus. Perché questa è una guerra che si combatte anche a colpi di generosità. È la donazione che il gruppo Mutti ha fatto al Maggiore per sostenere chi da settimane cerca di parare gli attacchi di un nemico pericolosissimo. «Vuole essere un gesto di sensibilità verso tutto il sistema Italia in un grande momento di difficoltà – sottolinea l’amministratore delegato Francesco Mutti -. Dieci giorni fa abbiamo cominciato a confrontarci con l’Azienda ospedaliera perché volevamo capire come poterci attivare in modo concreto, ma poi abbiamo convenuto di fare questa donazione lasciando poi la scelta all’ospedale. Oggi, oltre alla vicinanza e al rispetto delle regole, alle strutture servono fondi. Chi può, deve intervenire».
Un sostegno consistente da parte dell’azienda alimentare di Basilicanova, che però ha voluto anche dare un riconoscimento concreto a chi continua a lavorare ogni giorno in questo periodo di straordinaria emergenza. «C’è una parte in prima linea, medici, infermieri e operatori sanitari che vanno sempre ringraziati per ciò che fanno, ma ci sono operai – aggiunge Mutti – che con il loro lavoro silente consentono non solo all’azienda ma anche al sistema Paese di andare avanti. I cittadini entrano nei supermercati e, nonostante l’emergenza, trovano i prodotti. Parlo di operai, perché c’è un lavoro fisico dietro le produzioni. Per questo, oltre all’attivazione di una copertura assicurativa extra per il Covid-19, abbiamo deciso di aumentare del 25% lo stipendio dei dipendenti a tempo indeterminato e determinato».
Una maggiorazione che sarà data non solo ai dipendenti del gruppo del settore produttivo, ma anche a chi lavora nell’ambito logistico ed è «inviato» dalle cooperative. «È il nostro modo di ringraziare tutte queste persone che continuano a lavorare», sottolinea l’amministratore delegato.
Il gruppo ha dato il via anche a un’altra serie di iniziative benefiche, come l’invio di suoi prodotti all’Emporio Solidale di Parma e all’ospedale da campo di Bergamo. «Siamo attenti all’evolversi della situazione e valuteremo come muoverci, augurandoci che ci siano sviluppi positivi», aggiunge Mutti.
Ma la pandemia, che ha segnato le vite di tanti, segnerà anche un confine. «Temo l’impatto che potrà avere sulla società: sicuramente ci sarà un prima e un dopo coronavirus, ma magari – conclude Mutti – scopriremo un modo diverso di convivere, di lavorare e di mantenere l’ambiente in cui viviamo».