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Big data e intelligenza artificiale in sanità, ai confini dell’etica

Lunedì 30 settembre nell’Aula Magna dell’Università di Parma un dibattito su attuali e nuove prospettive di cura
27 settembre 2019

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Se le decisioni del futuro sulla salute fossero prese dai computer? L’impiego dell’intelligenza artificiale in medicina cambierà radicalmente il rapporto medico paziente? Queste le domande al centro del convegno aperto al pubblico “Big data e intelligenza artificiale: come guidare l’ingresso dell’innovazione in sanità” in programma lunedì 30 settembre alle 8.30 nell’Aula magna dell’Università di Parma.

L’introduzione di sistemi tecnologici avanzati in ambito sanitario sta portando ad una vera e propria rivoluzione nel rapporto medico paziente. La conservazione in formato digitale permette infatti un’archiviazione di una sempre maggiore quantità di dati e informazioni: nei data base sanitari possono essere custoditi i parametri del nostro stato di salute (come ad esempio la pressione e la frequenza cardiaca), così come la nostra storia clinica (referti diagnostici, analisi di laboratorio, ereditarietà). L’applicazione dell’intelligenza artificiale a questa enorme mole di dati consente di elaborare, attraverso sofisticati algoritmi, informazioni sempre più accurate e dettagliate. E questo processo è parte integrante di un processo di cura in cui il medico continua tuttavia a giocare un ruolo fondamentale. Per questo motivo riflettere sull’etica dell’innovazione assume un valore sempre maggiore. 

L’appuntamento si aprirà con una lecture magistrale a cura di Paolo Benanti, Docente di Teologia Morale ed Etica delle Tecnologie Pontificia all’Università Gregoriana e membro Gruppo di esperti di Intelligenza Artificiale del Ministero dello Sviluppo Economico. Paolo Benanti, noto a livello internazionale nel dibattito sul rapporto tra teologia, bioingegneria e neuroscienze parlerà di bioetica ed in particolare di come i processi innovativi possano essere efficaci se orientati ad un progresso autenticamente umano.

La sessione congressuale sarà focalizzata sulle applicazioni della ricerca scientifica condotta nel territorio di Parma con l’intervento sull’impiego dei Big Data per la personalizzazione del trattamento di Tito Poli, dirigente medico del reparto Maxillo-Facciale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Seguirà la relazione dedicata alla scoperta dei geni che predicono l’infarto giovanile di Diego Ardissino, Direttore dell’Unità Operativa Cardiologia dell’Ospedale e l’intervento a cura di Paolo Ciampolini, professore del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università, sulla presentazione del progetto europeo Activage che applica dispositivi tecnologici negli ambienti di vita quotidiana con l’obiettivo di migliorare la salute e favorire uno stile di vita attivo e autonomo in età avanzata.

L’appuntamento si chiuderà con un dibattito sul futuro della sanità per comprendere meglio come l’intelligenza artificiale potrà cambiare nel tempo il campo della prevenzione, diagnosi precoce e trattamento delle patologie soprattutto in ambito oncologico, cardiovascolare e neurologico.

Moderano: Enrico Sesenna, Direttore del Dipartimento ad Attività Integrata Testa-collo, Caterina Caminiti, Direttore Unità Operativa Ricerca e Innovazione e Marco Brambilla, Direttore del Servizio Informativo, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Chiuderà i lavori congressuali il Direttore dell’Agenzia Sanitaria e sociale regionale Maria Luisa Moro.

L’evento, un’anteprima per “Parma Capitale italiana della Cultura 2020″, è realizzato nell’ambito del festival “The future next stop Parma” ideato da Giorgio Triani, promosso da Comune di Parma, Università e Unione Parmense degli Industriali.

Ultimo aggiornamento contenuti: 27/09/2019