News dall'ospedale

Differenze e dipendenze, un mondo osservato dalle donne

Differenze, responsabilità, percorsi di cura e disagi, le donne delle Aziende sanitarie discutono di culture e opportunità
07 marzo 2017

Contenuto dell'articolo

Cosa significa avere un problema di dipendenza ed essere donna? Può un approccio di genere a questo problema aiutare in modo mirato le donne che ne soffrono? In occasione della Giornata Internazionale della donna, nel convegno “Gratificazione e piacere: forza e fragilità delle donne”, organizzato dalle due Aziende sanitarie di Parma si è approfondito il tema delle dipendenze, da quelle alimentari a quelle affettive, dall’abuso di alcool e farmaci a quello di stupefacenti. Gli specialisti si sono confrontati sui diversi aspetti, con un punto di vista incentrato sulla caratteristiche della persona,  biologiche, psicologiche, legate al vissuto e al contesto sociale, con l’obiettivo di sviluppare percorsi specifici finalizzati a garantire i migliori trattamenti di prevenzione e cura.

L’iniziativa ha ospitato anche una breve performance teatrale organizzata dalla direzione artistica della Fondazione Lenz, con Federica Maestri e Francesco Pititto.

Aperta da Massimo Fabi, direttore generale di Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma ed Elena Saccenti direttore generale di Azienda Usl, la giornata è servita a fare il punto anche sulla cultura delle differenze in genere. “Si continua a pensare al genere soprattutto dal punto di vista femminile – ha sottolineato Massimo Fabi– anche negli ospedali in cui si vive ancora la cultura come punto di vista prevalentemente maschile, mentre ci sono informazioni tecniche che diventano importanti elementi di sviluppo scientifico”.

“Le professioniste delle organizzazioni sanitarie ci dimostrano come sanno esprimere competenze, esperienze, saperi e cultura non solo con attenzione alla malattia ma con attenzione alla persona, alla fatica e alla conciliazione – ha precisato ancora Elena Saccenti – un tratto di forza e fragilità insieme”.

Il tema delle identità di genere, cambiato nel corso degli anni, come ha  messo a fuoco anche dall’assessore comunale alla sanità e politiche sociali Laura Rossi, rispecchia le contraddizioni delle nostra società, mentre il ruolo delle scelte risulta ancora essere affidato in prevalenza agli uomini .

Nel frattempo, la prospettiva delle organizzazioni sanitarie si apre verso una nuova indicazione espressa dalla conferenza nazionale dei presidenti dei Corsi di laurea di Medicina e chirurgia che ospiteranno un modulo sulla medicina di genere, così come ha ricordato Maria Cristina Baroni presidente dell’Associazione donne medico. Dalla sala, gremita di donne, si è levato l’auspicio – ben interpretato da Ornella Cappelli dell’Ordine dei medici – che la cultura delle differenze, ampliata verso il tema delle nuove differenze, possa essere coltivata sia dagli uomini che dalle donne.

 

Ultimo aggiornamento contenuti: 07/03/2017

Gallery