I cittadini entrano in ospedale per conoscere la malattia di Parkinson

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Una buona qualità di vita, fare sport, con cure avanzate e un approccio multidisciplinare. Questa la strada da seguire per rallentare e prevenire e la malattia di Parkinson. Per chi vuole approfondire questi aspetti o conoscere meglio i sintomi della patologia, l’Ospedale di Parma propone – per sabato 28 novembre -colloqui personalizzati con medici specializzati, oltre a un concerto di archi con strumenti del Maestro Giliotti, in occasione della VII giornata nazionale della malattia di Parkinson. Il doppio appuntamento è stato ideato per parlare di malattia di Parkinson e ricordare le difficoltà di chi, a causa della malattia, non riesce a eseguire compiti complessi o più attività.
La Neurologia apre le porte ai cittadini interessati a colloqui informativi nella mattina di sabato 28 dalle ore 9 alle ore 14: un’équipe di medici che opera nell’ambulatorio Parkinson e malattie extrapiramidali al 3° piano del Padiglione Barbieri sarà disponibile per fornire informazioni e per consulenze personalizzate. Per prenotare il colloquio è indispensabile contattare il centro al 0521.704123, da lunedì 24 a venerdì 28 novembre, dalle 12.30 alle 13.30.
L’appuntamento musicale si è tenuto giovedì 26 novembre, con il concerto di musica classica, alla Corale Verdi -vicolo Asdente 9- che ha visto agli archi del maestro liutaio Giorgio Giliotti, Liliana Amadei (violino), Marina Mammarella (violino), Sebastiano Airoldi (viola), Antonio Amadei (violoncello) e Donato Bandini (contrabbasso). Per il concerto, con ingresso ad offerta, è gradita la prenotazione con una semplice comunicazione all’indirizzo di posta elettronica anegrotti@ao.pr.it
Cos’è la malattia di Parkinson?
Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa e chi ne soffre perde il controllo del suo corpo. Causata dalla progressiva morte delle cellule nervose, procura tremori, rigidità e lentezza dei movimenti.
Le cellule nervose sottoposte a deterioramento sono quelle situate nella cosidetta sostanza nera che, attraverso un neurotrasmettitore – dopamina-, controlla il nostro movimento. I sintomi a livello motorio, infatti, è dimostrato che iniziano a manifestarsi quando sono già andati perduti circa il 50-60% dei neuroni dopaminergici. Il dato, raffrontato alle rilevazioni che vedono malati di Parkinson circa 200 mila soggetti, va letto alla luce di un progressivo abbassamento della età di esordio della patologia. Hanno 60 anni infatti la maggior parte degli ammalati, ma nel 10% dei casi, i sintomi compaiono prima dei 40 anni.
Minore espressività del volto, cambiamenti della voce o del modo di esprimersi, riduzione della capacità di eseguire compiti complessi o più attività nello stesso momento: questi i primi segnali dell’insorgere della malattia di Parkinson, che nel tempo può cambiare radicalmente la qualità della vita del malato e dei suoi familiari. Ma chi pratica in modo regolare un’attività fisica ha un rischio inferiore del 43% di sviluppare la malattia di Parkinson, mentre i parkinsoniani che continuano a praticare attività fisica mantengono nel tempo una migliore autonomia e affrontano la malattia con una evoluzione meno invalidante.
La Giornata nazionale della malattia di Parkinson è organizzata da LIMPE (Lega italiana per la lotta contro la malattia di Parkinson, le sindromi Extrapiramidali e le demenze) e da DISMOV-SIN (Associazione italiana disordini del movimento e malattia di Parkinson), sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero della Salute. Maggiori informazioni sono reperibili sul sito www.giornataparkinson.it o al numero verde 800149626, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17.