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Ricerca e pratica clinica nel trattamento del carcinoma mammario

Giornata di approfondimento e di confronto scientifico, caratterizzata dalla presenza di esperti di rilievo nazionale e internazionale
11 marzo 2015

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Si è svolto venerdì 13 marzo  il congresso “Dalla ricerca alla pratica clinica nel trattamento del carcinoma mammario: quali evidenze”, organizzato dall’unità operativa di Oncologia medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, con il patrocinio del Gruppo Oncologico Italiano di Ricerca Clinica (GOIRC), Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e Ordine dei Medici. 

Una giornata di approfondimento e di confronto scientifico, caratterizzata dalla presenza di esperti di rilievo per fare il punto sulle novità nel trattamento delle donne affette da carcinoma mammario e della necessità di cure mediche mirate alle caratteristiche delle singole malattie, con l’obiettivo di selezionare le donne da trattare risparmiando inutili tossicità.

L’avvento di nuove conoscenze in biologia delle diverse tipologie di carcinoma mammario e lo sviluppo di nuovi farmaci ad azione biologica mirata hanno determinato una vera e propria rivoluzione nel trattamento medico oncologico di tale patologia. Il convegno si propone di dare un aggiornamento sugli aspetti più innovativi della ricerca biologica e clinica che possono, o potranno, essere traslati nell’attività assistenziale quotidiana, ponendosi come momento di confronto tra le rispettive esperienze al fine di mettere in pratica le evidenze degli ultimi studi e le indicazioni proposte dalle linee guida emerse dai più recenti convegni internazionali.

Il carcinoma mammario è  una delle forme più comune di neoplasie nelle donne, con oltre 1 milione di nuovi casi ogni anno diagnosticati nel mondo ed oltre 400.000 morti. Nonostante l’alta incidenza negli ultimi 20 anni stiamo assistendo a un grosso cambiamento della storia di questa malattia rappresentato da un progressivo calo della mortalità e della morbilità, ossia della diminuzione del numero delle pazienti affette da tale patologia. Al calo della mortalità hanno contribuito da un lato i miglioramenti diagnostici che hanno permesso diagnosi sempre più precoci e dall’altro l’avanzamento delle conoscenze che hanno consentito l’impiego di trattamenti medici adiuvanti (conseguenti all’operazione chirurgica) sempre più efficaci. La terapia del carcinoma mammario in fase adiuvante e metastatica rimane comunque un’ardua sfida per l’Oncologo. Nonostante un maggior numero di armi terapeutiche a sua disposizione, egli deve confrontarsi con fenomeni di chemio ed ormonoresitenza che richiedono scelte terapeutiche razionali e tempestive.

Ultimo aggiornamento contenuti: 25/03/2015