Attualità scientifica

Riconoscimento per l’attività scientifica del Pronto soccorso

Cinque lavori scientifici sono stati accettati a un congresso nazionale. Uno è stato premiato come migliore comunicazione orale su 450
24 novembre 2008

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Importante riconoscimento per i medici del Pronto soccorso dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma al congresso nazionale della Società italiana medicina d’emergenza e urgenza (Simeu), tenutosi nei giorni scorsi a Rimini.

I professionisti del Pronto soccorso del Maggiore avevano infatti proposto cinque lavori scientifici da presentare nel corso del congresso: tutti sono stati accettati dal comitato scientifico e uno, sulle procedure di intervento e la tempistica nel caso di infarto acuto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST (Stemi), è stato premiato come migliore comunicazione orale, sugli oltre 450 lavori presentati.

Il lavoro scientifico premiato, che ha tra i suoi autori medici del Pronto soccorso e medicina d’urgenza e della Cardiologia, Ivan Comelli, Luigi Vignali, Angelo Rolli, Diego Ardissino e Gianfranco Cervellin, è il frutto di anni di collaborazione e continui miglioramenti organizzativi e operativi tra le due strutture coinvolte nella gestione dei pazienti affetti da infarto miocardico acuto.

L’infarto acuto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST rappresenta il 30-40%circa di tutti gli infarti ed è caratterizzato da una elevata criticità evolutiva per cui è determinante per la prognosi del paziente il tempo in cui si riesce a ottenere la ripresa del flusso sanguigno all’interno dell’arteria coronarica colpita, o con mezzi meccanici (il gonfiaggio del palloncino all’interno dell’arteria, più tecnicamente definito angioplastica) o con mezzi farmacologici (trombolisi). Le linee guida internazionali e nazionali prevedono come obiettivo ideale un tempo “door-to-balloon” (dalla porta dell’ospedale al palloncino) contenuto entro i 90 minuti per i pazienti colpiti da infarto acuto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST (Stemi), tempistica che riescono ad assicurare solo pochi centri di eccellenza, tra cui l’Ospedale di Parma.

Attraverso una scrupolosa rilevazione e analisi dei tempi di esecuzione delle principali manovre in Pronto soccorso e in Cardiologia a Parma, ripetuta dal 2005 al 2008 in un trimestre campione, il lavoro premiato documenta le eccezionali tempistiche ottenute presso l’Ospedale di Parma nella cura dell’infarto Stemi, per il quale ogni 10 minuti di ritardo nella riperfusione hanno un significativo impatto negativo sulla prognosi del paziente. Il door-to-balloon con accesso diretto dal Pronto soccorso dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma è passato da una media di 135 minuti del 2005 agli 86 minuti del 2008.

Tra gli altri lavori presentati al congresso di Rimini, due avevano come argomento la gestione delle cefalee e della sincope in Pronto soccorso: nel primo, firmato da Valentina Campana, Chiara Marazzi, Ivan Comelli e Gianfranco Cervellin, erano riportati 625 casi visitati nel 2007, nell’altro, che si deve a Filippo Numeroso, Gianluigi Mossini, Maria Francesca Merli, Eleonora Spaggiari e Gianfranco Cervellin, erano invece analizzati 968 casi di sincope visti nel primo semestre del 2008.

Gli ultimi due lavori avevano invece un taglio sperimentale, rispettivamente sul significato prognostico della clearance dell’acido lattico nel paziente critico sottoposto a ventilazione artificiale e sull’impatto delle fluttuazioni microclimatiche (temperatura, umidità, precipitazioni, Pm10) di tutto l’anno 2007 sulla frequenza e sulla tipologia di accessi al Pronto soccorso. Il primo, i cui autori sono Marcello Zinelli, Ivan Comelli, Francesco Corradi e Gianfranco Cervellin riporta l’analisi di 60 casi relativi al 2008, l’altro invece riporta 80.381 casi ed è firmato da Ivan Comelli, Marcello Zinelli, Gianfranco Cervellin e Denis Comelli della sezione Infn dell’Università di Ferrara.

Ultimo aggiornamento contenuti: 26/02/2013