Tumore al polmone: uno studio italiano apre nuove speranze grazie a una terapia mirata

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Un importante passo avanti nella cura di una forma rara di tumore al polmone arriva da uno studio tutto italiano, presentato nei giorni scorsi al congresso mondiale di oncologia ASCO, che si è svolto a Chicago. Il lavoro è stato coordinato dal Prof. Marcello Tiseo, Direttore dell’Unità Operativa di Oncologia medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, e promosso dal Gruppo Oncologico Italiano di Ricerca Clinica (GOIRC).
Lo studio ha coinvolto 33 pazienti affetti da tumore polmonare non a piccole cellule con una mutazione del gene ALK, una forma particolarmente aggressiva ma trattabile con farmaci mirati. I pazienti, in fase ancora operabile (terzo stadio), sono stati sottoposti a una terapia orale con il principio attivo Alectinib, un farmaco antitumorale già usato in altre fasi della malattia, prima e nei due anni successivi l’intervento chirurgico.
I risultati sono promettenti: quasi la metà dei pazienti, al momento dell’operazione, aveva solo una minima quantità di cellule tumorali residue, segno che il trattamento aveva colpito la malattia già nelle sue prime fasi.
“Questo studio dimostra che trattare in anticipo, con un farmaco mirato, può davvero cambiare la storia del tumore – spiega il Prof. Marcello Tiseo –. L’obiettivo è offrire ai pazienti terapie più efficaci, più personalizzate e con maggiori possibilità di guarigione.”
Lo studio è il primo al mondo a utilizzare questa strategia terapeutica su questa specifica tipologia di tumore in fase resecabile, ossia quando è possibile rimuovere il tumore attraverso l’azione chirurgica. È stato condotto in 20 centri oncologici italiani ed è frutto di una collaborazione multidisciplinare tra oncologi, chirurghi e anatomopatologi. Un ruolo chiave è stato svolto dai professionisti del GOIRC, in particolare il Dr. Michele Tognetto e il Dr. Luca Boni, dal team dell’Oncologia di Parma – composto dal Dr. Alessandro Leonetti, dalla Dr.ssa Roberta Minari e dalla Dr.ssa Simona D’Agnelli – e dalla collaborazione della Dr.ssa Letizia Gnetti dell’Anatomia Patologica del Maggiore, che ha eseguito la revisione centralizzata di tutti i campioni tumorali.
Grazie a questa ricerca, la comunità medica internazionale potrà disporre di una nuova arma per combattere il tumore al polmone in modo più precoce e mirato. E con essa, cresce anche la speranza per tanti pazienti e le loro famiglie.