Trapianti di rene: il Maggiore supera quota 2000

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Una vita migliore per oltre 2000 pazienti. Il Centro Trapianti di Rene e Pancreas di Parma raggiunge e supera quota 2000 trapianti: un risultato frutto di un lavoro di squadra di un sistema integrato e collaudato, di un équipe di professionisti di elevata competenza clinica. Un’attività resa possibile grazie a un grande gesto di generosità: la donazione di organi.
Nel centro di Parma sono circa 400 i pazienti dializzati, provenienti anche da fuori regione, in attesa di trapianto di rene e per molti di loro questo rappresenta la possibilità di una migliore qualità di vita rispetto al trattamento dialitico oltre che un allungamento della sopravvivenza.
“Ad oggi sono stati eseguiti oltre 2010 trapianti nel Centro di Parma, da sempre un punto riferimento nel panorama nazionale per molti pazienti – precisa il responsabile della chirurgia trapianti dell’ Ospedale Maggiore Carmelo Puliatti. Un risultato – che arriva a fronte di un 2024 in cui sono stati eseguiti 82 trapianti, mai così tanti in un anno nella storia della nostra struttura, a testimonianza di un’intensa attività frutto di un fondamentale lavoro di gruppo”.
“In questi anni grazie alle innovazioni e alle procedure realizzate con successo nel nostro Ospedale – spiega il prof. Umberto Maggiore, Responsabile Trapianti Rene e pancreas della Nefrologia – abbiamo aumentato l’accesso al trapianto anche per soggetti per i quali è difficile trovare un donatore compatibile. Questo ha reso i trapianti molto più complessi, ciò nonostante la sopravvivenza è aumentata nel tempo e ormai si attesta ben oltre il 95% a 5 anni.
Le donazioni di organi
Nell’ultimo anno, sono state 37 le segnalazioni per donazioni e prelievi di organi e tessuti effettuate dal coordinamento Procurement dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma di cui è Responsabile Emanuele Sani. Di queste, tolte 11 opposizioni e 4 donatori risultati non idonei, sono stati effettuati prelievi multi organo su 22 donatori.
Trapianti di rene e pancreas: 2024 anno record
I risultati dell’anno appena trascorso già preannunciavano il raggiungimento di un risultato storico per il Centro di Parma. Nel 2024 sono state infatti 82 le persone a cui è cambiata la vita grazie a un trapianto di rene e di queste una ha avuto un doppio trapianto di rene e pancreas allo stesso tempo, un intervento salvavita in riparazione a una patologia multiorgano severa. Ai risultati dell’anno appena trascorso fanno seguito i mesi di gennaio e febbraio 2025 in cui sono stati eseguiti complessivamente 19 trapianti.
Un lavoro di squadra
Non appena arriva il messaggio di disponibilità di un organo l’attività di trapianto inizia con la valutazione della compatibilità tra donatore e ricevente. A organizzare e approfondire tutte le informazioni è la struttura e Centro di riferimento regionale di Immunogenetica dei trapianti, diretta da Giovanni Rombolà. L’operazione finale si chiama cross-match perché insieme studia la similitudine immunologica del possibile ricevente su quella del donatore con la mancanza di incompatibilità tra i loro organismi.
Le attività chirurgiche di trapianto di rene e rene-pancreas da donatori deceduti e da donatori viventi sono garantite dall’ équipe chirurgica. La stessa equipe è coinvolta nelle procedure di prelievo d’organi, specialmente in alcune circostanze, quali il prelievo di rene-pancreas (in ambito regionale e nazionale) ed i prelievi di rene da donatori a cuore non-battente. La copertura dell’attività clinico-chirurgica trapiantologica è h 24 e richiede una pronta disponibilità dei vari chirurghi dell’equipe che lavorano insieme e si alternano senza soluzione di continuità.
L’équipe di Chirurgia dei trapianti afferente alla Clinica chirurgica generale diretta da Paolo Del Rio, composta dallo stesso Puliatti e da Maurizio Iaria, affiancati dai giovani chirurghi Carlo Pellegrino ed Elena Cremaschi, con la collaborazione Raffaele Dalla Valle e Gioacchino Iapichino, diventa protagonista di un’attività intensa che viene svolta con l’ausilio del personale di sala operatoria del COE e dell’Ala B. A loro è affidata la gestione dell’aspetto clinico-chirurgico del paziente nella delicata fase peri-operatoria e di controllo successivo. A fianco dei chirurghi lavora la 2°Anestesia e rianimazione, diretta da Elena Giovanna Bignami, che valuta il paziente ricevente, seguendolo in sala operatoria per tutto l’intervento e in casi più complessi in Terapia intensiva post operatoria.
Il ricovero per il trapianto e il follow-up successivo, in stretta collaborazione con la chirurgia trapianti, avvengono presso l’unità operativa di Nefrologia, diretta dal prof Enrico Fiaccadori. L’équipe è composta da Umberto Maggiore, Referente per la Regione Emilia-Romagna del programma Trapianti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, con Alessandra Palmisano (coordinatrice di lista), Ilaria Gandolfini e Giuseppe Daniele Benigno che svolgono anche l’attività ambulatoriale a lungo termine, con oltre 1500 pazienti seguiti regolarmente.
L’attività di reperibilità h24 tutto l’anno per chiamata al trapianto, viene svolta anche da Chiara Cantarelli, Vincenzo Oliva e Marco Delsante. Quest’ultimo, insieme a Giovanni Maria Rossi e nell’ambito del laboratorio di Immunopatologia Renale dell’unità operativa di Nefrologia fornisce l’expertise sulla lettura della biopsia del rene trapiantato. Tassello importante è l’ambulatorio per la lista di attesa a guida infermieristica coordinato da Cristina Vallisa e Katia Mercanti che sotto la responsabilità della nefrologa Alessandra Palmisano, e insieme alle équipe chirurgica e nefrologica coordinano le valutazioni dei vari specialisti di riferimento per il Centro che si avvale del supporto psicologico di Luana Randis nelle varie fasi del percorso.
Trapianti di Rene e Pancreas a Parma, una lunga storia iniziata nel 1986
Il Centro Trapianti di Parma deve la sua nascita alla visione e alla determinazione di due figure chiave: Luigi Migone, clinico medico a Parma, ed Edmondo Malan, chirurgo a Milano. Negli anni Settanta, sostennero con forza l’idea di creare un centro trapianti nella città ducale.
L’attività prese il via grazie ai loro allievi, il nefrologo Vincenzo Cambi e il chirurgo Gian Carlo Botta, che nel 1986 eseguirono il primo trapianto di rene da donatore cadavere su un paziente di 35 anni. Questo intervento segnò l’inizio di una storia di successi, in un contesto sociale complesso, come dimostra l’occupazione della sala del Consiglio Comunale da parte di pazienti dializzati solo un anno prima.
Nel corso degli anni, il Centro Trapianti di Parma ha visto passare diversi chirurghi, nefrologi e immunogenetisti dei trapianti che nel tempo hanno introdotto tecniche e protocolli innovativi, tra questi i chirurghi Enzo Capocasale e Patrizia Mazzoni, i nefrologi Lucia Bignardi, Luca Arisi e Giovanni Piotti e la genetista Paola Zanelli.
Già nel 1992, è stato eseguito il primo trapianto di rene da donatore vivente, utilizzando un accesso chirurgico classico. Il 1998 ha segnato un altro passo avanti con l’introduzione del trapianto combinato rene-pancreas, con l’assegnazione al Centro di Hub regionale per il trapianto di Pancreas. Dal 2001, primi in regione, si è passati a tecniche mini-invasive per il prelievo di rene da donatore vivente e negli anni successivi è stata introdotta la tecnica robot assistita. Nel 2001 il Centro ha contribuito alla realizzazione della lista unica Emilia-Romagna insieme a Bologna e Modena con Parma quale Centro regionale di immunogenetica dei trapianti. Nel 2001 è stato avviato il programma di doppio trapianto, mentre nel 2008 è stato realizzato con successo il primo trapianto da donatore vivente incompatibile, un anno dopo è stato effettuato il primo trapianto di pancreas isolato nella regione Emilia-Romagna. Nello stesso periodo, Parma è stata tra i primi Centri a realizzare trapianti nel ricevente HIV positivo.
Nel 2012 la struttura del Maggiore è stata riconosciuta come Centro di Eccellenza dall’Istituto Superiore di Sanità.
Nel 2019 è stato avviato il programma di trapianto di rene da donatore dopo morte cardiocircolatoria (DCD) Nel 2023 il centro ha avviato con successo il programma di trapianto da donatore cadavere HLA-incompatibile con cross-match positivo, realizzando il secondo trapianto di tale tipo mai fatto in Italia.
Collaborazioni
Il centro di Parma ha partecipato ha tutti i protocolli innovativi introdotti nella rete nazionale e ha sviluppato una rete di collaborazioni con il Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia-Romagna e il Centro Nazionale Trapianti e numerose collaborazioni internazionali, partecipando attivamente alla stesura di varie linee guida nazionali ed europee.
I numeri
Dei primi 2000 trapianti effettuati, 1778 sono stati di rene, inclusi 1638 trapianti di rene singolo e 139 doppi trapianti, e di recente, due trapianti da donatore incompatibile con cross-match positivo. Altri 52 interventi hanno riguardato il trapianto combinato di rene-pancreas, di cui 51 simultanei e uno di pancreas isolato. Inoltre, 170 trapianti di rene sono stati effettuati da donatori viventi, di cui 28 da donatore incompatibile.