Neurochirurgia d’urgenza, convegno a Bologna il 7 marzo

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Venerdì 7 marzo alle 9.30 presso il Royal Hotel Carlton – Sala Giove (Via Montebello, 8) a Bologna si svolgerà il congresso “Le procedure neurochirurgiche di urgenza in chirurgia cranica e spinale”. Per la partecipazione all’incontro è necessaria la compilazione della scheda di iscrizione, entro giovedì 27 febbraio. Per maggiori informazioni, consultare il sito www.mymeetingsrl.com. Il congresso è patrocinato da Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Società Italiana di Neurochirurgia e Società Italiana di Chirurgia Vertebrale. Presidente del convegno è Franco Servadei direttore della struttura di Neurochirurgia-neurotraumatologia e del dipartimento Emergenza-Urgenza dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
Razionale
Una stima sulle Neurochirurgie Italiane indica come circa un 30% della nostra attività (cranica e spinale) sia svolta in condizioni di emergenza-urgenza. Per tali motivi alcune Unità Operative di Neurochirurgia sono addirittura inserite all’interno di Dipartimenti di Emergenza-Urgenza. L’attività didattico-scientifica neurochirurgica in questo settore, limitata e sicuramente non proporzionale al lavoro che svolgiamo.
Il primo scopo di questo incontro è cercare di colmare, almeno in parte, questa lacuna definendo in primo luogo il concetto stesso di urgenza. Se infatti esistono condizioni in cui l’intervento neurochirurgico viene effettuato all’ingresso del paziente nell’Ospedale Specialistico, ad esempio in alcuni casi di ematomi post-traumatici e spontanei, di chirurgia vascolare malformativa, di traumatologia spinale e di compressione spinale, in altre situazioni l’ intervento viene programmato entro 24 ore dall’ingresso del paziente in seguito ad un processo decisionale spesso complesso e non sempre supportato da evidenze scientifiche chiare.
Il secondo scopo di questo incontro è quindi quello di valutare il timing chirurgico in relazione ai fattori che portano ad una chirurgia “urgente” entro 24 ore dall’ingresso del paziente. Questo secondo aspetto porta a conseguenze clinico organizzative evidenti come la competizione con la chirurgia di elezione, sia per l’inserimento del paziente nel programma operatorio che per la disponibilità dell’eventuale posto letto in terapia intensiva.
L’ultimo aspetto che verrà affrontato, attraverso la presentazione e discussione di alcuni casi “pratici”, riguarda le complicanze di questo tipo di chirurgia, in particolare quelle emorragiche, e la gestione del dolore nel post operatorio neurochirurgico per la chirurgia spinale.