La morte endouterina, miglioramento della pratica assistenziale, convegno giovedì 13 ottobre

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Esperti nazionali si confrontano a Parma sul tema della morte endouterina fetale, un evento che interessa tre-cinque gravidanze su 1000. Un bambino morto è sempre un’esperienza drammatica per la madre e i familiari; la mancanza di sufficienti conoscenze sul tema, inoltre, non aiuta ad affrontare il lutto, ma anzi determina spesso un senso di impotenza e inadeguatezza. Negli ultimi anni la medicina ha fatto enormi passi avanti, utilizzando protocolli definiti per la ricerca delle cause di morte fetale e organizzando audit clinici in cui tutte le personalità coinvolte (ginecologo, ostetrico, anatomopatologo) si riuniscono per fare il punto sui casi accaduti e attuare tutte le pratiche che possano prevenirli.
Giovedì 13 ottobre dalle 9 alle 13 è in programma all’Aula Congressi dell’ospedale Maggiore di Parma il convegno dal titolo “La morte endouterina: miglioramento della pratica assistenziale”, organizzato con l’obiettivo di fare il punto sui risultati ottenuti e soprattutto di unire le forze per ridurre ulteriormente il numero dei bambini mai nati. Nel corso della mattina, verrà dato spazio al punto di vista del ginecologo, dell’ostetrica, dello psicologo, delle associazioni di sostegno ai genitori. Sarà presente, tra i relatori, anche Claudia Ravaldi, psichiatra, psicoterapeuta e presidente di CiaoLapo Onlus (associazione che si occupa di gravidanza e tutela perinatale e rivolta alle famiglie che hanno vissuto il dramma della morte in utero).
Segreteria scientifica: Stefania Fieni, dirigente medico Ostetricia e ginecologia, Letizia Galli e Alice Ferretti, medici in formazione specialistica Ostetricia e ginecologia maieutica.onlus.parma@gmail.com
Per gli operatori sanitari sono stati richiesti crediti ECM. Iscrizioni sul posto.