Da qui… all’obesità. Obesità, Metabolismo e Ormoni

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Venerdì 19 ottobre si svolgerà alla Sala Aurea della Camera di Commercio di Parma (Via Verdi n.2) il convegno “Da qui… all’obesità – Obesità, Metabolismo e Ormoni”, appuntamento centrale dell’undicesima edizione di Obestity Week a Parma dal 14 al 21 ottobre 2018. Il convegno in programma dalle 8.30 alle 18.30 rientra nella XI edizione della Settimana per la prevenzione dell’obesità e per un corretto stile di vita. Direttori scientifici dell’evento saranno i Professori Leone Arsenio, Sergio Bernasconi, Giuliana Valerio e la Dott.ssa Melania Manco. Il programma dettagliato della giornata.
L’evento è accreditato per le professioni di Medici Chirurghi, Dietisti, Infermieri, Biologi, Psicologi, Tecnici Sanitari Laboratorio Biomedico. I crediti ECM saranno attribuiti ai primi 150 iscritti.
La partecipazione al convegno è gratuita, previa iscrizione al sito www.obesityweek.info.
Il razionale
L’obesità continua a rappresentare una grave emergenza nel mondo: i numeri nel 2015 indicavano 2,2 miliardi di persone nel mondo con eccesso di peso, il 30% dell’intera po polazione e in un anno 4 milioni muoiono proprio a causa dell’eccesso di peso. Anche in Italia i dati che emergono dall’Italian Diabetes & Obesity Barometer Report curato da Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) in sinergia con l’ISTAT, e presentato ad aprile a Roma, confermano che obesità e sovrappeso rappresentano una vera moderna pandemia, con un grave divario Nord-Sud. L’obesità infantile è un problema mondiale, collegato ad almeno tre cause: junk food, bevande zuccherate e sedentarietà.
L’obesità, a sua volta, è connessa alle più diffuse patologie croniche: cancro, diabete, malattie respiratorie e cardiovascolari. In presenza di obesità, il rischio di sviluppare il diabete è 10 volte più alto. Nell’obesità infantile, la media italiana ormai supera il 24% (1 bambino su 4 obeso), ma al Sud diventa 1 bambino su 3, con Campania (36,1%), Molise (31,9%), Puglia (31,4%), Basilicata (30,3%) e Calabria (30%). Un altro problema emergente è rappresentato dal fatto che il numero degli anziani è molto aumentato negli ultimi decenni ed è una sfida fondamentale assicurare loro attraverso un corretto stile di vita buone condizioni di salute fisica e mentale. Secondo una ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine, i professionisti della salute che hanno iniziato a mangiare cibi più sani come alimenti integrali, frutta, verdura e pesce sono stati in grado di ridurre significativamente il loro rischio di morte in soli otto anni: coloro che hanno seguito costantemente una dieta sana a partire dal basale hanno avuto un rischio di morte inferiore dal 9% al 14% rispetto a coloro che hanno seguito costantemente una dieta malsana e, viceversa, una dieta che è andata peggiorando nel corso di 12 anni è stata associata ad una mortalità aumentata del 6% al 12%.
L’orientamento attuale sulla corretta alimentazione riprende un concetto ippocratico cioè che la dieta rappresenta la prima medicina per l’organismo, ovviamente in relazione all’età (bambini, adulti, anziani) e alle condizioni personali di vita (attività fisica, esercizio fisico, sport) e di salute (eventuali patologie cronico degenerative, intolleranze e allergie alimentari, ecc.).
Sulla base di tutto questo, il convegno si pone l’obiettivo di inquadrare, secondo i più recenti dati di letteratura, condizioni patologiche e fisiologiche, riunendo specialisti di diverse branche e di fornire gli elementi per un’alimentazione e uno stile di vita sani ed equilibrati.